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Sant'Agostino
antina d'altare in Casa parrocchiale
ASSOCIAZIONE «S. AGOSTINO»
dal Notiziario Parrocchiale, anno IV, n. 44, novembre 1977
di Pierino Cattaneo
Il tempo vola e del decennio agostiniano inaugurato l'anno scorso in preparazione al XVI Centenario della venuta di S. Agostino a « Cassiciacum », già ci addentriamo, col 13 novembre, nel secondo anno. La nostra associazione non è una potenza né economica, né finanziaria, né tantomeno politica, ma pur nel suo piccolo, per la cultura, per le tradizioni storiche, per lo sviluppo civile di Cassago, è un qualche cosa d'importante e di vitale.
Il lavoro della Associazione non è appariscente, anzi esso è quasi « catacombale ». E' un lavoro continuo, silenzioso ma fecondo di proficui incontri. Tutti i Cassaghesi sanno che hanno una tradizione da difendere e mantenere. Tutte le città, qualsiasi villaggio, pur piccolo e sperduto che sia, appena è sfiorato dall'importanza di qualche personaggio storico, subito se ne fa vanto e ci tiene.
E noi non dovremmo esserne fieri e orgogliosi al pensiero che 1600 anni fa il nostro borgo (chissà cos'era Cassago nel 387/388), ospitò nella villa di Verecondo, buon patrizio milanese, non per pochi giorni o settimane, bensì per otto o nove mesi, una delle più grandi menti dell'umanità quale fu appunto il « retore » (oggi si direbbe professore) Agostino, il quale in preparazione al Battesimo, ricevuto poi da S. Ambrogio, Vescovo di Milano, scrisse proprio qui a Cassago alcune delle sue opere più importanti.
Ecco il perché dell'Associazione « S. Agostino »; noi vogliamo che il disegno provvidenziale che condusse Agostino da Tegaste in Africa fino a Cassago, dove nel tormento del suo spirito trovò finalmente la «VERITA' », non cada nell'oblio o vada disperso nel tempo in una indifferenza colpevole che sarebbe, per Cassago, veramente un segno di degradante inciviltà.
Quindi Cassago che ha avuto la fortuna di avere per le sue strade, nelle sue case, la presenza di S. Agostino, ha pure l'obbligo di mantenere viva e presente questa grandissima tradizione. L' Associazione svolge questo non facile lavoro culturale con pazienza e costanza e ha contatti continui con gente di studio di tutto il mondo che s'interessa dei problemi agostiniani, ma desidera anche che questo interessamento vada pure piano a piano a diffondersi in tutta la gente di Cassago in modo da renderla consapevole di questi grandi valori in tutti i momenti della sua vita sociale, civile e culturale. Recentemente hanno visitato i luoghi agostiniani e la sala-museo S. E. Mons. Bernardo Citterio, Rettore Maggiore dei Seminari Milanesi, sottolineando il particolare valore storico della documentazione; il 4 ottobre l'abbé Olivier Mettra, Assistente religioso della Comunità francese in Milano e la Professoressa Michèle Pepin, insegnante di Filosofia alla scuola francese di Milano.
Non pretendiamo che tutti diventino professori, archeologi o altro: ciò è illogico e impensabile, ma che la nostra Associazione e il lavoro che svolge abbiano un po' di posto nel cuore di tutti i Cassaghesi questo sì lo desideriamo e ce lo auguriamo, perché le scoperte, gli studi, gli accertamenti che si andranno a fare negli anni futuri allo scopo di definire con la maggior sicurezza possibile che Cassago Brianza è il famoso «Cassiciacum» che Agostino nomina nelle sue « Confessioni », riempiano di gioia e di giusto orgoglio tutti quanti i nostri concittadini.
Le autorità religiose e civili concordano su questi temi: ai Cassaghesi chiediamo comprensione, interessamento e aiuto per tutto quanto si farà a vantaggio della tradizione e della storia del nostro paese.