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2024: Primavera d'Autore

La locandina degli incontri in programma

La locandina degli incontri in programma

 

 

PRIMAVERA D'AUTORE: PIERO CHIARA

 

Incontri del Venerdì

 

3 maggio 2024 ore 20.45 in Oratorio a Cassago

RIGAMONTI ELENA presenta Il Pretore di Cuvio di Piero Chiara

 

 

 

La storia riguarda la mediocre figura del pretore Augusto Vanghetta che vive nel Varesotto negli anni Trenta. Nel 2013 il regista Giulio Base ne ha tratto un film con Francesco Pannofino e Sara Maestri. Il finale è rocambolesco e amaro, come spesso accade nei testi di Chiara.

 

 

RIGAMONTI ELENA è bibliotecaria addetta all'ufficio cultura e sport del Comune di Renate. Ha collaborato alle pubblicazioni proposte da Fulvio Panzeri Assessore e Presidente della Biblioteca di Renate.

 

 

Piero Chiara nasce nel 1913 a Luino. Il padre Eugenio era siciliano e lavorava come doganiere. La madre Virginia Maffei era originaria di Comnago in Piemonta dove gestiva con il fratello un negozio di ceste e ombrelli. Bocciato in terza elementare, passò al collegio San Luigi di Verbania e successivamente al collegio De Filippi di Arona. Nuovamente bocciato si iscrisse all'istituto Omar di Novara conseguendo il diploma di perito meccanico. Dopo il 1929 trascorse un periodo a Roma e a Napoli, quindi si trasferì a Nizza e poi a Parigi. Tornato in patria nel 1931, fu riformato alla leva militare. Per un po' di tempo restò sostanzialmente in ozio e soggiornò spesso a Milano, dove frequentava le sale di lettura della Ambrosiana e di Brera. Nel 1932 vinse un concorso come aiutante di cancelleria. Dalla pretura di Pontebba, passò ad Aidussina, quindi a Cividale del Friuli. Nel 1934 fu mandato alla pretura di Varese, dove continuò a coltivare i suoi interessi letterari. Dopo un matrimonio fallimentare, Chiara chiese un visto per stabilirsi in Bolivia, ma l'incipiente guerra lo costrinse a rimanere in Italia.

Nel 1944 fu costretto a fuggire in Svizzera per motivi politici e finita la guerra, insegnò lettere al liceo italiano dello Zugerberg. Tornato in Italia avviò un periodo di fervida inventiva e continua creatività letteraria. Nel 1955 conosce Mimma Buzzetti, che sposa nel 1974. La sua carriera di scrittore culmina nel 1976 con il capolavoro" La stanza del vescovo", trasposto anche in un film di grande successo diretto da Dino Risi. Muore nel 1986 nel suo appartamento di Varese. Nel suo testamento Chiara nominò erede editoriale lo storico collaboratore Federico Roncoroni a cui fu demandata anche la conservazione del suo archivio privato. Tre anni dopo la sua morte il Comune di Varese onorerà la sua memoria istituendo il Premio Chiara, un concorso letterario annuale che premia le raccolte di racconti pubblicate in Italia e nella Svizzera italiana.