Percorso : HOME > Associazione > Attività > Mostre > La Famiglia

2012: La famiglia, il lavoro e la festa

Il logo della manifestazione

Il logo della manifestazione

 

LA FAMIGLIA: IL LAVORO E LA FESTA

15 aprile 2012

 

 

 

La parrocchia di Cassago, come tutte le altre della Diocesi, si sta preparando al VII incontro mondiale delle famiglie che si terrà a Milano dal 29 maggio al 3 giugno.

"La Famiglia: il lavoro e la festa" è la definizione scelta per questa grande festa delle famiglie che costituisce un'occasione particolare di arricchimento per le molte persone che attraverso lo scambio reciproco delle proprie esperienze cercano di attualizzare i temi legati alla loro vita quotidiana. Il lavoro e la festa sono intimamente collegati con la vita delle famiglie: ne condizionano le scelte, influenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i figli, incidono sui rapporti con la società.

Ai nostri giorni, purtroppo, l'organizzazione del lavoro, pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo, contribuiscono a disgregare più che a unire la famiglia e la comunità, diffondendo uno stile di vita troppo individualista.

Di qui la necessità di promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a recuperare il senso vero della festa, specialmente la domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell'uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà.

 

 

Pannelli della Mostra

 

Benedetto XVI: "L'evangelizzazione è inseparabile dalla famiglia"

dicembre 2011

«Come sono in relazione l'eclissi di Dio e la crisi della famiglia, così la nuova evangelizzazione è inseparabile dalla famiglia cristiana.» Lo ha affermato il Papa incontrando giovedì mattina, 1° dicembre, i partecipanti all'assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che celebra il trentennale di attività. Nel suo discorso Benedetto XVI ha evidenziato come la nuova evangelizzazione dipenda «in gran parte dalla Chiesa domestica», poiché «la famiglia fondata sul sacramento del matrimonio è attuazione particolare della Chiesa, comunità evangelizzata ed evangelizzante».

Per questo " ha detto " le famiglie sono chiamate «ad accogliere, irradiare e manifestare nel mondo l'amore e la presenza di Cristo». Il Pontefice ha anche ribadito come farlo: «Nella dedizione reciproca dei coniugi, nella procreazione generosa e responsabile, nella cura e nell'educazione dei figli, nel lavoro e nelle relazioni sociali, nell'attenzione ai bisognosi, nella partecipazione alle attività ecclesiali, nell'impegno civile». Da qui il richiamo a un nuovo «protagonismo delle famiglie cristiane» anche in vista dell'incontro mondiale di Milano nel 2012.

 

 

BENEDETTO XVI: E' IN FAMIGLIA CHE SI IMPARA A PREGARE E A PERCEPIRE IL SENSO DI DIO

Udienza generale 28 dicembre 2011

"La famiglia è Chiesa domestica e deve essere la prima scuola di preghiera. Nella famiglia i bambini, fin dalla più tenera età, possono imparare a percepire il senso di Dio, grazie all'insegna-mento e all'esempio dei genitori: vivere in un'atmosfera segnata dalla presenza di Dio. Un'educazione autenticamente cristiana non può prescindere dall'esperienza della preghiera. Se non si impara a pregare in famiglia, sarà poi difficile riuscire a colmare questo vuoto. E, pertanto, vorrei rivolgere a voi l'invito a riscoprire la bellezza di pregare assieme come famiglia alla scuola della Santa Famiglia di Nazaret. E così divenire realmente un cuor solo e un'anima sola, una vera famiglia."

 

 

LA FAMIGLIA, PRIMA PROMOTRICE DELLE VIRTÙ UMANE E SOCIALI

Nel discorso rivolto nel 2011 a Henry Lawrence, nuovo ambasciatore del Belize presso la Santa Sede, Papa Benedetto XVI ha sottolineato come la famiglia sia alla base di ogni tipo di educazione, rappresentando il primo luogo in cui la persona apprende le virtù umane e sociali. "L'educazione prepara gli individui e trae da loro il meglio cosicché essi, a loro volta, possano contribuire di buon grado alla società nella sua interezza dal punto di vista economico, culturale e sociale".

L'educazione, ha aggiunto, "reca frutti quando è basata su virtù già radicate nella famiglia, la cellula primaria della società umana, e ambito primario di formazione per relazioni armoniose a tutti i livelli di convivenza umana, nazionale e internazionale". Un'educazione religiosa, quella cattolica in particolare, "dà il proprio contributo al benessere" della popolazione, abilitando le nuove generazioni "a riconoscere nell'altro il proprio fratello e la propria sorella, con i quali camminare insieme e collaborare perché tutti si sentano membra vive di una stessa famiglia umana".

 

 

"No a leggi contro la famiglia"

Per la Chiesa nessuna alternativa al matrimonio

La Chiesa "non può approvare iniziative legislative che implichino una rivalutazione di modelli alter-nativi della vita di coppia e della famiglia. Esse contribuiscono all'in-debolimento dei principi del diritto naturale e così alla relativizzazione di tutta la legislazione e anche alla confusione circa i valori nella società". Benedetto XVI è tornato a sotto-lineare l'importante valore della famiglia, opponendosi ai "modelli alternativi" alla coppia tradizionale: "La Chiesa vede con preoccupazione il crescente tentativo di eliminare il concetto cristiano di matrimonio e famiglia dalla coscienza della società. Il matrimonio si manifesta come unione duratura d'amore tra un uomo e una donna, che è sempre tesa anche alla trasmissione della vita umana. Una sua condizione è la disposizione dei partner a rapportarsi l'uno con l'altro per sempre. Dobbiamo essere consapevoli - ha aggiunto il Pontefice - che il buon esito dei matrimoni dipende da tutti noi e dalla cultura personale di ogni singolo cittadino."

 

 

Ratzinger, no alla convivenza: Non è la famiglia, non prepara al matrimonio

Dal pontefice un invito a fare figli senza avere paura: "L'apertura alla vita è segno di apertura al futuro e fiducia". Durante la messa celebrata a Zagabria il Pontefice ha invitato a "non cedere a quella mentalità secolarizzata che propone la convivenza come preparatoria o addirittura sostitutiva del matrimonio". E a non ridurre l'amore a "emozione sentimentale", a "pulsioni". Il Papa ha incentrato la sua omelia sul valore della famiglia, esposta "a una crescente disgregazione", mentre rappresenta la via per "vivificare il tessuto sociale".

E ha riaffermato "il valore unico e insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio." Davanti alla folla di fedeli stimata, Ratzinger ha anche lanciato un appello a fare figli e a non aver paura: "Non bisogna avere timore di impegnarsi per un'altra persona. Care famiglie, gioite per la paternità e la maternità. L'apertura alla vita è segno di apertura al futuro, di fiducia nel futuro". Benedetto XVI ha ribadito quindi la necessità di "provvedimenti legislativi che sostengano le famiglie nel compito di generare ed educare i figli", invitando i genitori a dare insegnamenti cristiani.

"Cari genitori - ha detto - impegnatevi sempre ad insegnare ai vostri figli a pregare e pregate con essi; avvicinateli ai Sacramenti, specie all'Eucarestia; introduceteli nella vita della Chiesa; nell'intimità domestica non abbiate paura di leggere la Sacra Scrittura."

 

 

Benedetto XVI ai diplomatici: La famiglia cellula della società

9 gennaio 2012

Incontrando il corpo diplomatico Benedetto XVI ha toccato numerosi argomenti, dalla crisi economica alle violenze in Siria, dalla persecuzione dei cristiani alla famiglia e anche la primavera araba. Per quanto riguarda la crisi economica internazionale, nata, ha detto il Papa, in occidente ma che oggi rischia di propagarsi anche ai Paesi in via di sviluppo, è necessario dotarsi di nuove regole, riprogettare risolutamente il cammino, al fine di assicurare a tutti "la possibilità di vivere dignitosamente e di sviluppare le proprie capacità a beneficio dell'intera comunità".

La crisi, ha aggiunto, disorienta i giovani che si sentono frustrati nelle loro aspirazioni a un futuro sereno. Positivo invece che la Corte europea dei diritti dell'uomo abbia riconosciuto la possibilità di avere i crocifissi nelle aule scolastiche italiane. Particolare importanza rivestono poi le parole del Pontefice sulla famiglia, in cui ha ricordato l'importanza di preservare i luoghi educativi. La famiglia, ha aggiunto, si fonda sul matrimonio tra uomo e donna.

 

 

Famiglia, Benedetto XVI scrive a Napolitano: "Va sostenuta, è il fondamento della società"

Benedetto XVI chiede che l'Italia "continui a riconoscere l'istituto familiare cellula fondamentale della società, sostenendolo con adeguati interventi". giugno 2011

Roma

- Benedetto XVI chiede che l'Italia "continui a riconoscere l'istituto familiare cellula fondamentale della società, sostenendolo con adeguati interventi." L'appello del Papa è contenuto nel telegramma inviato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al momento della partenza per il viaggio in Croazia.

l sostegno alla famiglia

Al momento di lasciare il territorio italiano, il Pontefice ha fatto pervenire al presidente Napolitano il suo telegramma, in cui afferma: "Mi è caro rivolgere a Lei, signore presidente, un deferente saluto nel momento in cui lascio Roma per recarmi in Croazia in occasione della Giornata delle Famiglie cattoliche, e mentre invoco sull'intera nazione italiana copiosi doni di luce e sapienza affinché continui a riconoscere l'istituto familiare cellula fondamentale della società, sostenendolo con adeguati interventi, porgo a Lei ed ai suoi collaboratori fervidi auguri di proficuo impegno a servizio del popolo italiano, a cui invio la mia benedizione."