Percorso : HOME > Associazione > Attività > Mostre > 2013: Cella

2013: Sant'Agostino della cella

I progetti elaborati dagli studenti e presentati alla Mostra

I progetti elaborati dagli studenti e presentati alla Mostra

 

Interno della chiesetta di sant'Agostino alla Cella a Genova

Interno della chiesetta di sant'Agostino alla Cella a Genova

 

 

SANT'AGOSTINO DELLA CELLA

Tre ipotesi di restauro

 

San Pier d'Arena

13 - 17 novembre, 2013

Chiesa di Santa Maria della Cella

Teatro parrocchiale vico Aporti 1

 

 

 

 

L'Associazione S. Agostino ha portato il suo utile contributo con altri attori e associazioni alla organizzazione di una Mostra nella chiesetta di san'Agostino alla Cella a Genova con lo scopo di avviare un lavoro di sensibilizzazione per il recupero di questa importante memoria storica.

La chiesetta della Cella, o cella di Sant'Agostino, è stata edificata non lontano dal luogo ove il desiderio di Re Liutprando, di portare le Spoglie del Santo Vescovo di Ippona a Pavia, capitale del suo regno, ha trovato un punto saldo sulla terraferma per l'inizio di un nuovo cammino di speranza per se stesso e per il suo popolo. Secondo una pia tradizione, supportata da varie considerazioni di carattere storico-cronachistico, si ritiene che proprio la piccola chiesa "Sancti Petri de Arena" abbia potuto ospitare le sacre reliquie, prima che esse riprendessero il loro viaggio verso la Basilica di San Pietro in Ciel D'Oro a Pavia, ove tutt'oggi si trovano nell'altare ai piedi della magnifica Arcamarmorea.

In questa città, le Spoglie e l'Arca, costruita tra il 1300 ed il 1400 per opera di molti Artisti e dei Maestri Campionesi, che illustra la conoscenza di Agostino sulle Scritture, la sua vita, i suoi miracoli e, nel suo centro, il disporsi del Santo all'incontro con Dio, suscitano ancor oggi desideri e preghiere. La tomba di Re Liutprando è nella stessa basilica, non lontano dall'altare e dall'arca. Ora, grazie ad essi, il nostro desiderio può volgesi al presente, al nostro presente ed al futuro dei giovani che con noi cercano la loro strada, il loro cammino.

 

 

La Cella di Sant'Agostino e la translatio

Le nostre conoscenze, che legano la piccola chiesa alla vicenda della translatio delle reliquie del Santo, attingono alla fonte più antica: la sintetica cronaca di Beda il Venerabile, poi ripresa da Paolo Diacono. Dalla notizia coeva all'evento, passando per l'analisi documentaria postuma alla vicenda, si arriva al racconto di Jacopo da Varagine nel XIII secolo, si aggiungono le indagini critiche di personaggi come Schiaffino, Federici e Paganini, si giunge alle valutazioni di studiosi del nostro tempo quali quelle approfondite di Clario Di Fabio. Ma, al di là di ciò, certo è invece che la piccola Cella di Sant'Agostino rappresenti per tutti una meravigliosa realtà, sopravvissuta al tempo, ed oggi sicuramente uno dei più antichi monumenti religiosi di Genova. Le sue pareti interne, nel XIII secolo, erano state affrescate con scene della Vita di Cristo: se ne conservano frammenti nel Museo parrocchiale.

 

 

I progetti

Tre gruppi di Studenti del Corso di Laurea in Architettura dell'Università degli Studi di Genova (A.A. 2011/12 e 2012/13), hanno scelto la Cella di Sant'Agostino come tema d'anno del Laboratorio di Restauro e espongono il proprio lavoro di analisi e di progetto, svolto sotto la guida della prof.ssa A. Boato e dell'arch. B. Volpato.

 

 

Lo Spirito agostiniano

"Vivere significa camminare, e camminare con la Chiesa di Cristo" ha risposto in una recente intervista prima del Capitolo Generale Agostiniano del 28 Agosto 2013 il Priore uscente Padre Robert F. Prevost, prendendo questa definizione dal magnifico sermone 306 di Sant'Agostino, e queste parole devono indurci a camminare innanzitutto spiritualmente, ma vogliamo anche ricordare che recentemente sono nati nei nostri territori Cammini di Pellegrinaggio, nei luoghi percorsi da Agostino nelle vicinanze di Milano e nei luoghi della sua vita e del suo episcopato in nord Africa: Il Cammino di Sant'Agostino e la Via Augustina che hanno tra loro in comune il cammino dalla Cella di San Pier d'Arena all'Arca di Pavia, già percorso anche recentemente con vero spirito di pellegrinaggio da Italiani, Francesi e Tunisini.

« Deus caritas est » Dio è Amore. E l'Amore è Carità. Anche nel camminare bisogna ricordarsi di chi rimane indietro ... lontano da noi ...

 

 

Ringraziamenti

Si ringraziano tutti gli intervenuti ed in particolare don Carlo Canepa e don Matteo Pescetto, i quali grazie alla loro grande disponibilità hanno reso questo momento realizzabile. L'augurio è di poter ripetere quest'esperienza per poter mantenere sempre vivo l'interesse per questo luogo di culto così importante per tutta San Pier d'Arena e non solo.

Un grazie particolare va infine agli Studenti di Architettura:

Gruppo 1: Francesca Durante, Francesca Pietrelli, Maria Podestà, Teresa Fiorella Rizzo 

Gruppo 2: Jorge Mosquera, Elena Pisano, Barbara Pitto, Ester Sirito, Giorgio Toni

Gruppo 3: Nicola Masotti, Edoardo Mosca, Beatrice Profumo, Luis Antonio Redondo Checa, Pablo Ruiz Olmeda, Francesco Ricci.

 

 

INAUGURAZIONE

Mercoledì 13 novembre

- ore 16,00 Saluti di benvenuto don Carlo Canepa Arciprete della Cella

Intervengono: prof. Agostino Calvi Assessore alla cultura del municipio 2

Massimo Didoni Associazione Storico Culturale Sant'Agostino

Introduzione storica: Mirco Oriati Rossana Rizzuto Oriati

Conferenza introduttiva: Progettare un restauro prof.ssa Anna Boato

 

LE CONFERENZE

Giovedì 14 novembre

- ore 17,30 La Tradizione Agostiniana a Genova e in Liguria Padre Vittorio Sartirana o.s.a. Priore di N.S. della Consolazione in Genova

Venerdì 15 novembre

- ore 17,30 Sant'Agostino. La tradizione genovese e la Chiesa della Cella prof. Clario Di Fabio

 

 

LA MOSTRA

Mercoledì 13 ore 18,00 - 19,15

Giovedì 14 ore 16,00 - 19,15

Venerdì 15 ore 16,00 - 19,15

Sabato 16 ore 16,00 - 19,15

Domenica 17 ore 10,30 - 13,00 ; ore 17,00 - 18,30

 

LE VISITE GUIDATE

Giovedì 14 novembre - ore 15,45 Alfredo Remedi

Venerdì 15 novembre - ore 15,45 Mirco Oriati e Rossana Rizzuto

Sabato 16 novembre - ore 15,45 Gian Pietro Canale