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 Concerto A Inverigo

Immagine di sant'Agostino a Inverigo, Oratorio S. Andrea al Navello

Inverigo, Oratorio S. Andrea al Navello

 

LA CITTA' DI DIO

Concerto del Coro Adeodato

 

SABATO 27 NOVEMBRE  2010

 

Ore 21: Chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio a Inverigo

 

 

LETTORE

«Tolta di mezzo la giustizia che cosa sono i regni se non grandi atti di brigantaggio e che sono gli atti di brigantaggio se non piccoli regni?».

 

LETTORE

Questo interrogativo che Agostino esprime con forza nel De Civitate Dei chiama ogni uomo a una risposta che è una scelta di vita: amare gli uomini per costruire la città di Dio oppure amare i beni terreni e costruire la città dei Démoni.

Nel 410 Roma, la città imperiale, la città eterna, la città sempre vittoriosa, cadde e fu saccheggiata da Alarico. Fu la fine di un'epoca. Ma la lezione non fu compresa. Molti ancora soccomberanno prima che si realizzi la città di Dio.

 

LETTORE

Il portar dunque guerra ai vicini, e poi procedere ad altre guerre e per sola ambizione di dominio; schiacciare e soggiogare popoli che non ci fanno alcun male, che altro si può chiamare – ripete Agostino - se non un brigantaggio in grande? I regni, gli imperi dell'uomo sono come le stagioni. Fioriscono e poi muoiono, per lasciare posto ad altri, che periranno a loro volta finché non si fideranno dell' amore di Dio.

 

 

LE STAGIONI

Se la rondine vola in cielo in primavera saremo già

Se nei campi matura il grano in estate saremo già

Se le foglie diventan gialle in autunno saremo già

Se c'è neve nella campagna in inverno saremo già

 

LETTORE

La città di Dio ovvero De Civitate Dei è un'opera grandiosa che Agostino scrisse in ventidue volumi ed rappresenta il primo organico tentativo di costruire una visione della storia dal punto di vista cristiano.

 

LETTORE

Tardi Ti amai, o bellezza tanto antica e così nuova,

tardi io Ti amai. Ed ecco che Tu eri dentro ed io fuori.

Ti cercavo, gettandomi, brutto, su queste cose belle fatte da Te.

Tu eri con me, ma io non ero con Te: mi tenevano lontano le creature.

 

LETTORE

Tu mi hai chiamato, hai gridato, hai vinta la mia sordità.

Tu hai balenato, hai sfolgorato, hai dissipata la mia cecità.

Tu hai sparso il tuo profumo, io l'ho respirato e ora anelo a Te.

Ti ho gustato e ora ho fame e sete.

Mi hai toccato e ardo dal desiderio della tua pace.

 

 

YO VENGO allegro canto popolare messicano (testo e musiche di Rodolfo Ascencio)

 

LETTORE

Solo laddove esistono l'amore e la fedeltà nasce e perdura la vera libertà.

 

LETTORE

Così ha detto, in una sua recente omelia, Papa Benedetto XVI ripercorrendo la storia e l'arte della Sagrada Famiglia a Barcellona: "Essa è un segno visibile del Dio invisibile alla cui gloria svettano queste torri, frecce che indicano l'assoluto della luce e di colui che è la Luce, l'Altezza e la Bellezza medesime. Gaudì collaborò in maniera geniale all' edificazione di una coscienza umana ancorata nel mondo, aperta a Dio, illuminata e santificata da Cristo. E realizzò ciò che oggi è uno dei compiti più importanti: superare la scissione tra coscienza umana e coscienza cristiana, tra esistenza in questo mondo temporale e apertura alla vita eterna, tra la bellezza delle cose e Dio come Bellezza."

 

 

LIFE IS BEAUTIFUL

Sorridi, senza una ragione,

Ama, come se fossi un bambino

Sorridi, non importa cosa dicono

Non ascoltare una parola di quello che dicono perché la vita è bella così.

Noi dimenticheremo i nostri dolori e penseremo ad un giorno più allegro perché la vita è bella così.

C'è ancora un altro gioco da giocare e la vita è bella così.

 

 

LETTORE

I buoni sono coloro che amano l'unico Dio vero e lo servono con timore e con i buoni costumi. Il portar dunque guerra ai vicini e poi procedere ad altre guerre per la sola ambizione di dominio; schiacciare e soggiogare popoli che non fanno male ad alcuno, che altro si può chiamare se non un brigantaggio in grande? Brutto desiderio, sottolinea Agostino, quello di avere chi odiare o chi temere, per giustificare l' esistenza di qualcuno da vincere.

 

 

WHAT A WONDERFUL WORLD di L. Armstrong

What a Wonderful World (che mondo meraviglioso) è una canzone scritta da Bob Thiele e George Weiss, interpretata per la prima volta da Louis Armstrong nel 1967. I suoi autori la scrissero come un invito alla scoperta della bellezza della vita e scopre nella della diversità fra i popoli un invito ad avere fiducia nel futuro.

 

LETTORE

"Ecco - dice Agostino - in tempi cristiani, Roma perisce. Forse Roma non perisce; forse é stata flagellata, ma non tolta di mezzo; forse é stata castigata, non distrutta, forse Roma non perisce, se non periscono i Romani. Ché non periranno, se loderanno Dio; periranno, se lo bestemmieranno. Che cos'é infatti Roma, se non i Romani? Giacché non si tratta di pietre o di legname, degli alti caseggiati o delle mura maestose. Tutto questo era stato fatto, perché un giorno crollasse. Quando l'uomo edificò tutto questo, pose pietra su pietra; quando lo distrusse, staccò pietra da pietra. L'uomo fece tutto questo, e l'uomo lo distrusse ... Cielo e terra trapasseranno: che meraviglia, se un giorno una città avrà fine ..." 

 

LETTORE

Così parlava Agostino, nella previsione della caduta di Roma, che i cristiani non meno dei pagani credevano eterna e inviolabile.

 

 

WE SHALL OVERCOME

We Shall Overcome è una canzone che divenne un inno del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. E' una canzone che interpreta lo spirito di liberazione dell'animo umano su tutte le incertezze della vita.

NOI TRIONFEREMO

Noi trionferemo,

noi trionferemo,

noi trionferemo un giorno.

Oh, in fondo al cuore ci credo,

noi trionferemo un giorno.

 

 

LETTORE

La condizione della Chiesa, che vive di fede, é ancora pellegrina in questa vita, ma é destinata al trionfo e alla pace nei cieli. Agostino sottolinea le atrocità commesse dai barbari nel sacco di Roma e vi contrappone la clemenza propria dei tempi cristiani. Come nel sacco di Roma e in altre calamità, buoni e cattivi sono colpiti insieme senza distinzioni: il problema della sofferenza dei buoni riconduce necessariamente a quello di Giobbe e alle afflizioni in generale che costituiscono una prova per i buoni. Ma perdendo i beni temporali, aggiunge Agostino, il cristiano non perde nulla.

 

 

PICK A BALE OF COTTON

canto spiritual di lavoro negro-americano cantato dagli schiavi che lavoravano nelle piantagioni di cotone. Essi infatti usavano accompagnare i movimenti con il canto ritmato. prendi questa balla di cotone e girala

 

LETTORE

Il piano grandioso della Provvidenza per la redenzione del genere umano è, per Agostino, una prova meravigliosa della bontà e della perfezione di quel Dio, ordinatore dell'universo, che sa trarre dal male il più grande bene.

 

LETTORE

A lui Agostino china il capo, china la sua intelligenza, grato della sua misericordia, persuaso della sua giustizia, qualunque sia la sorte che gli è stata riservata. Ormai è appagato dall' avere cercato di capire per poter credere, ed ora, assai di più, è desideroso di ricevere la fede che lo metta in grado di capire e di riposare il suo cuore inquieto nella pace eterna di Dio.

 

 

AMAZING GRACE E AI NINNORA

Amazing Grace fu uno degli inni più amati dagli schiavi neri. John Newton (1725-1807), ministro della chiesa d'Inghilterra lo scrisse sulle note di una tradizionale ballata irlandese, per i lavoratori di Olney, un piccolo villaggio nella contea di Buckingamshire abitato soprattutto da ricamatrici. Amazing Grace riflette la storia della sua vita: sua madre morì quando John aveva sei anni; dopo qualche anno di studi classici, già a undici anni egli si trovò sul mare con il padre marinaio. A diciassette entrò come soldato nella Marina Britannica. Frustato e messo ai ferri per cattiva condotta, venne venduto come schiavo ad un colono della Sierra Leone.

 

[testo]

Meravigliosa grazia!

Che lieta novella

che ha salvato una miserabile come me!

Un tempo ero perduto,

ma ora sono ritrovato.

Ero cieco ma ora ci vedo.

 

 

LETTORE

Non si può parlare di salvezza, e nemmeno di autentica virtù, dove non sono la fede e l'amore di Dio. Questa fede e questo amore sono a loro volta un dono, che Dio fa all'uomo. La Chiesa è anche il corpo di Cristo: in questo senso essa è veramente il popolo dei predestinati, la Città di Dio, unita con tutti coloro che si salvarono o si sono salvati, unita con gli angeli, la Gerusalemme celeste. Radicalmente opposta alla Città di Dio nell'origine, nelle aspirazioni e nei destini, ma nel nostro mondo frammista e confusa con essa vive la Città terrena, il corpo del demonio. La separazione fra le due Città avverrà solo nel giudizio finale. La Vergine, nella visione dell'Apocalisse, segnerà la vittoria finale della Città di Dio nell'universo.

 

 

LA VERGINE DEGLI ANGELI dall'opera al Forza del destino di Giuseppe Verdi, un Melodramma in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave, tratto da Don Alvàro o la Fuerza del Sino di A. Saavedra, duca di Rivas. La prima rappresentazione ebbe luogo a Pietroburgo, Teatro Imperiale, 10 novembre 1862. Tradizione vuole che l'aria "La Vergine degli Angeli" una preghiera alla Madonna sia stata ispirata al maestro da una tela dello Scaramuzza.

 

 

ASTRO DEL CIEL

Stille Nacht (conosciuta in Italia con il titolo di Astro del Ciel) è un noto canto natalizio di origine austriaca. Le parole vennero scritte dal sacerdote Joseph Mohr nel 1816, mentre la musica venne composta da Franz Xaver Gruber, organista ad Oberndorf, nella vigilia di Natale del 1818.

 

 

LETTORE

La Città di Dio afferma che sommo bene è la vita eterna, sommo male la morte eterna: in questo mondo pertanto difficilmente si può essere felice, perché tutti si trovano a combattere contro le passioni e nessuna virtù può sopprimere il male che è in ogni uomo. La beatitudine dunque si raggiunge e si gode solo nella pace eterna. Ma tutto, quaggiù, aspira alla pace e l'inizio di ogni pace è per Agostino nell'amore di Dio. Il Cristo venuto sulla terra è il Mediatore eterno che ci conduce per mano alle porte della Città di Dio.

 

 

CAROL THE BELLS

Conosciuta anche come Ukrainian Bell Carol, si tratta una celebre canzone natalizia scritta nel 1936 da Peter Wilhousky (1902-1978) basata su una melodia del compositore ucraino Mykola Leontovyč (1877-1921), intitolata Ščedryk (che in ucraino significa " Canto di Capodanno" ).

 

LETTORE

Agostino è convinto che il genere umano discende da un solo progenitore. Se Adamo non avesse peccato, avrebbe ottenuto immediatamente l'immortalità e la beatitudine in compagnia degli angeli, invece, peccando, fu destinato alla morte e a una vita bestiale. Dio ha previsto la caduta dell'uomo, ma anche la redenzione delle persone pie attraverso la grazia. L'uomo fu creato a immagine di Dio e il lui erano già presenti secondo la prescienza di Dio, l'una e l'altra città: da Adamo discendono tutti gli uomini, sia quelli destinati a essere uniti con gli angeli ribelli, sia quelli destinati ad ottenere l'unione con gli angeli buoni. Cristo, il nuovo Adamo, è la via per la beatitudine eterna.

 

 

JNGLE BELLS ROCK

Jingle Bells è una tradizionale canzone natalizia, è una canzone scritta nel 1957 da Joe Beal e Jim Boothe e portata al successo da Bobby Helms. Canto eseguito a 2 voci

 

 

LETTORE

L'argomento che sostiene la certezza della risurrezione umana è quella del Cristo: il mondo credette agli apostoli che la predicarono, perché la verità della loro testimonianza era comprovata dai miracoli che essi fecero. Di miracoli ne avvengono ancora: Agostino ne racconta una lunga serie, accaduti a Cartagine, in diverse località africane, e nella stessa Ippona. Agostino aveva imposto che si facessero dei resoconti circostanziati dell' episodio miracoloso da leggere poi in chiesa a edificazione dei fedeli. In due anni Agostino ne raccolse più di settanta. Ma non bisogna dimenticare, ammonisce Agostino, che i miracoli sono compiuti nel nome di Cristo da martiri che hanno avuto fede in lui.

 

Foto di gruppo alla fine della esibizione

Foto di gruppo alla fine della esibizione

 

A NATALE PUOI

(Canzone cantata dalla piccola Alicia per una pubblicità natalizia che ha avuto un grande successo)

 

 

LETTORE

Nella visione agostiniana Dio ha creato in origine il mondo e, tra le tante cose buone, superiori a tutte, gli spiriti "ai quali diede l'intelligenza, e la capacità di contemplarlo: li strinse in una società, che noi chiamiamo la città santa nella quale egli è la loro vita e la loro beatitudine. A questi spiriti Dio concesse il libero arbitrio; e pur sapendo nella sua prescienza che alcuni di questi angeli, superbamente credendosi di bastare alla propria beatitudine, si sarebbero ribellati, tuttavia non tolse loro questa facoltà. Il male è dunque - soggiunge subito Agostino - non creato, ma permesso da Dio, e in vista d'un bene. Fece poi l'uomo, dotato del medesimo libero arbitrio e neanche a lui Dio, pur sapendo che avrebbe peccato, tolse il libero arbitrio, sapendo anche in questo caso il bene ch'egli avrebbe ricavato dall'uomo."

 

 

 

INNO AGOSTINIANO per i giovani di tutto il mondo: LA VITA E' FELICE The happy life - La vida feliz

Inno ufficiale agostiniano sulle beatitudini, ispirato da Confessioni 4, 12, 18

Rit. La vita felice è comunione: è lì, è lì la città di Dio.

La vita felice è servizio: è lì, è lì la città di Dio.

La vita felice è per sempre: è lì, è lì la città di Dio.

 

 

LETTORE

In una catechesi tenuta nell'Aula Paolo VI, Benedetto XVI è tornato sul tema dell'impegno dei laici cristiani a costruire un mondo più giusto seguendo le indicazioni del Vangelo. Lo ha fatto a partire dall'insegnamento di Agostino le cui opere, ha detto, hanno " importanza capitale non solo per la storia del cristianesimo ma per tutta la cultura occidentale" . Anche oggi, ha aggiunto, la "Città di Dio", una delle opere più famose di Sant'Agostino, resta " una fonte che definisce bene cosa sia la vera laicità e la competenza della Chiesa, nel rapporto tra fede e politica."

 

 

LETTORE

Sullo sfondo dell'opera agostiniana, c'è " la grande rappresentazione della storia dell'umanità" , concepita come " la storia della lotta tra due amori: l'amore di sè fino all'indifferenza per Dio, e l'amore di Dio fino all'indifferenza di sè, alla piena libertà da sè per gli altri nella luce di Dio, che - ha ribadito il Papa - ci ama, ci accetta, ci trasforma e ci eleva a lui" . " Anche per noi, come per i suoi contemporanei - ha evidenziato Benedetto XVI - sarebbe bello poterlo sentire da vivo mentre parlava ai suoi fedeli. Ma Agostino è ancora veramente vivo nei suoi scritti, è presente tra di noi, e tramite le sue opere vediamo anche la permanente vitalità della sua fede, per la quale ha dato la vita" . A tutti voi, che ci avete ascoltato, un vivo ringraziamento e l' augurio che questo incontro possa avervi regalato in questo periodo di Avvento, la venuta di Cristo nel prossimo Natale, un momento di approfondimento e di conoscenza di orizzonti nuovi.