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La copertina del libro autobiografico di don Sergio Ceppi
don Sergio Ceppi
SE GH'È UL SIGNUR DI CIUC GH'È ANCA' UL SIGNUR DI PRET MARTUR
Il libro è argutamente presentato dallo stesso autore in questi termini:
"Questo aforisma, naturalmente di mia invenzione, faceva occhiolino da un quadretto appeso nel mio studio. Dal 1970. Nonostante vari tentativi altrui di farmelo togliere. Ora, è appeso in camera, per pudore: sono infatti troppi i curiosi che vogliono sapere cos'è. L'ho scritto di mia mano quel brutto giorno in cui ... È un aforisma redatto con linguaggio birichino. Il linguaggio esatto dovrebbe essere così: "Per ogni situazione, c'è lo Spirito di Dio che veglia sui suoi figli, nella misura giusta che Lui solo, sa." Però, io preferisco la prima versione. E sotto queste parole, voglio elencare per voi "se per caso vi interessassero" tante cosette che le giustificano. Racconterò, ed è comprensibile, solo le cose meno disonorevoli per me. Infatti in 60 anni e passa di vita da prete, me ne sono capitate tante e altrettante ne ho combinate, per cui, se da una parte ho ricevuto elogi, dall'altra ho ricevuto anche rimbrotti. Sia dalla gente che dai Superiori. E sono in attesa di quel che mi dirà il buon Dio. Penso proprio che non sarà una cosa piacevole. Ho volutamente usato molte parole in dialetto e molti dialettismi. Se no, che parroco di campagna sarei stato? Per di più, la mia prima Parrocchietta era - a detta di tutti - abbandonata da Dio e dagli uomini e la seconda - a detta di un alto personaggio della Curia - era "selvatica". Tutto umile, come l'umile dialetto. Come l'umile campagna. Se volete arrivare fino in fondo nella lettura, armatevi di un pizzico di ottimismo, di umorismo, di pazienza, di comprensione e di simpatia. Così il menù è fatto."
2019 Formato 21 x 21 pp. 228