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Percorso : HOME > Cassiciaco > Brianza Romana > Assobrianza romana: Asso
Ara dei Plinii al genio di Asso
ASSO
Ad Asso sono state rinvenute due epigrafi. La prima, il cui cippo è ora conservato all'interno della torre del castello, fu ritrovata, alla fine del Settecento, dal prevosto Carlo Mazza, nel giardino della torre. E' considerata da alcuni di origine romana per l'uguaglianza del corso delle pietre e la sottigliezza degli strati di calce. Riporta la scritta, a testimonianza di un culto di Giove:
B. IOVI MRRA
La seconda, incisa su un'ara di granitello, fu ritrovata su una spiaggia tra Onno e Vassena. Studiata da Theodor Mommsen, è conservata nella sala consiliare del municipio, e riporta, sotto due serpenti, la scritta:
GENIO ASC.
I. PLINIUS
BURRUS ET
P. PLINIUS
MATERN.
La lezione che noi diamo di questo monumento è dovuta alla sagacità del signor Cattaneo Direttore dell'Imp. R. Gabinetto Numismatico ed è il risultato di accurate osservazioni su quell'ara. Dedicata da due Plinii, il credersi che essa fosse pure dedicata al genio di Asso o a Esculapio contribuì a conservarla, da che fu fatta trasportare in quel borgo dal defunto preposto Calo Mazza e la collocò nel fabbricato che era già il Castello. Se l'antico nome del luogo principale della Valassina non era pur Assium, è certo almeno che nel medioevo denominavansi Axo come da certe carte esistenti nell'I. R. Archivio Diplomatico.
Alcuni pezzi di conduttura romana ed una moneta dell'imperatore Decio sono stati ritrovati a Pagnano. Nel 1794, mentre si scavava per la fognatura nel borgo, si scoprì, ad una profondità di novanta centimetri, il selciato romano, riportato alla luce, durante un'operazione simile, nel 1927.