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Lapide con epigrafe romana di Capiate
CAPIATE
Lapide di età romana
La lapide con una epigrafe romana fu rinvenuta a Capiate intorno al 1825. La lastra stata probabilmente riutilizzata come copertura di una tomba medievale. La lapide è mutila della parte superiore, il che impedisce il riconoscimento del dedicante di cui è riportata una parte del lungo cursus honorum. La scritta è databile dopo il II sec. d. C., poiché riporta fra le cariche quella di Flamine del culto di Tito e Nerva, che certamente dovevano essere già deceduti.
L'iscrizione non è stata pubblicata sul CIL, e fu brevemente studiata solo da A. Giussani nell'articolo "Stele onoraria di Capiate", riportato nella «Rivista archeologica dell'antica provincia e diocesi di Como», (ed. 92-93, 1927, pp. 143-145).
La trascrizione del testo della lapide è la seguente:
FLAM DIVI TITI ITEM FLAM /
DIVI NERVAE PONTF AVG /
IIII VIR I D COMI BIS /
IIII VIR I D MEDIOL /
IVDEX EX SELECTIS /
ADLECT QUINQUENNAL /
MEDIOLANI
La lettura che ne fece Giussani riconduce al seguente testo:
Flamen Divi Titi, Item Flamen Divi Nervae, Pontifex, Augustalis (o Augur ?), quatuorvir iure dicundo Comi bis, quatuorvir iure dicundo Mediolani, Iudex ex selectis, Adlectus quinquennalis (o Quinquennalicius ?) Mediolani.
Notizie tratte da www.capiate.org
Capiate, tombe in corte di S. Ambrogio
La corte di S. Ambrogio è un complesso di edifici a vocazione agricola. Alcune parti del complesso vengono fatte risalire all'epoca alto medievale e in in particolare la chiesa di S. Nazaro viene datata all'VIII-IX sec. L'edificio denominato "la torre" secondo alcuni studi sarebbe stato realizzato verso il XII sec. Sporadici ritrovamenti sono attestati negli ultimi secoli e in particolare il rinvenimento di una lapide incompleta e diversi elementi architettonici presenti all'interno delle mura. Una serie di sondaggi a pianterreno e nei campi circostanti ha messo in luce sia resti di strutture edilizie costituiti da muri in ciottoli di media pezzatura legati da malta di calce sia tombe a inumazione genericamente databili al medioevo.
Durante gli scavi per l'allargamento di via Lavello furono rinvenute due tombe alla cappuccina affiancate, a deposizione singola, prive di corredo e orientate in direzione W-E con cranio a ovest. I due inumati erano collocati in posizione supina. L'assenza di corredo non permette una datazione precisa all'interno dell'epoca tardo romana a cui sono ascrivibili sulla base della tipologia costruttiva.