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KLAUBER: La villa di Verecondo

La villa di Verecondo a Cassiciaco in una incisione dei fratelli Klauber

La villa di Verecondo

particolare di una stampa dei fratelli Klauber

 

 

 

FRATELLI KLAUBER

Edizione a stampa tedesca, Biblioteca Nazionale di Madrid

1758

 

La villa di Verecondo a Cassiciaco

 

 

 

 

A destra il rus Cassiciacum di Verecondo, l'amico grammatico milanese di Agostino, è figurato come una chiesa, un pulpito e due personaggi di cui uno scrive su un libro aperto che illumina un raggio che parte dal triangolo trinitario. Si tratta evidentemente di Agostino che sta redigendo i suoi Dialoghi di Cassiciacum.

Una scritta sulla destra in alto ricorda: Tarda molimina nescit Spiritus Sancti gratia. Reddes Verecundo pro rure Cassiciaco, ubi ab aestu saeculi requievimus in te, amoenitatem paradisi. lib. 9. 3. 6.

L'episodio riconosce al rus Cassiciacum un ruolo fondamentale come esperienza di vita comune che sarà poi vissuta nelle comunità d'Africa.

"la nostra fortuna consumava d'inquietudine Verecondo. Egli vedeva come, a causa dei vincoli tenacissimi che lo trattenevano, sarebbe rimasto escluso dalla nostra società. Non ancora cristiano, aveva una moglie credente, ma proprio costei era una catena al piede, che più di tutte le altre lo ritardava fuori dal cammino che avevamo intrapreso. D'altra parte diceva di voler rinunziare a farsi cristiano, se non poteva esserlo nel modo appunto che gli era precluso. Però si offrì molto generosamente di ospitarci per tutto il tempo che saremmo rimasti colà. Lo ricompenserai, Signore, con usura alla resurrezione dei giusti, come già lo ricompensasti concedendogli il loro stesso capitale. Noi, trasferiti ormai a Roma, eravamo assenti, quando, assalito nel corpo da una malattia, si fece cristiano e fedele, per poi migrare di questa vita. Fu da parte tua un atto di misericordia non soltanto nei suoi riguardi, ma anche nei nostri, poiché sarebbe stato un tormento intollerabile ripensare all'insigne generosità dell'amico verso di noi senza poterlo annoverare nel tuo gregge."

AGOSTINO, Confessioni, 9, 3, 6

 

 

Le stampe dei fratelli Klauber

L'insieme delle incisioni fu stampato in Germania, ma oggi se ne trova una copia alla Biblioteca Nazionale di Madrid. Questa Vita ha una importanza eccezionale per la qualità e per l'originalità. Le tavole furono disegnate da Johann Anwander (1715-1770), pittore assai attivo in Svevia e in Franconia. Aveva già dipinto un sant'Agostino nella chiesa di Gmund in una scena dell'apparizione di Continenza. I disegni furono poi incisi dai fratelli Klauber che provenivano dalla scuola di incisori di Augsbourg.

 

 

Gli Incisori e il disegnatore

Joseph Sebastian (1710-1768) e Johann Baptist (1712-1787) furono incisori di grande prestigio e di mirabile tecnica. Essi provenivano da una famiglia di incisori: allievi di loro padre erano diventati famosi in tutta Europa. Questa Vita di Agostino in immagini a stampa fu ordinata dagli Eremitani, che non diedero molto importanza agli episodi della vita del santo nella sua gioventù. La scenografia è graziosa, spontanea: Anwander, che disegnò e strutturò le bozze, ha trattato i temi come se fossero quadri o affreschi per una chiesa.