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ADRIANO CAPRIOLI: CRISTIANO CON VOI

La copertina del libro di Adriano Caprioli

La copertina del libro

 

 

 

 

CRISTIANO CON VOI.

LE CONVERSIONI DI AGOSTINO

di Adriano Caprioli

 

 

 

 

Questo saggio propone una lettura attualizzante dell'evento centrale della vicenda umana e spirituale di Agostino: la "conversione", al termine di una travagliata ricerca spirituale. L'analisi dei testi delle Confessioni e dei Dialoghi aiuta il lettore di oggi a conoscere le tappe e le difficoltà di un cammino di conversione che oggi si apre all'interno stesso del cristianesimo.

Benedetto XVI, durante la celebrazione eucaristica agli orti dell'almo collegio Borromeo di Pavia, il 22 aprile del 2007, individua nella vita di Agostino «tre grandi tappe in questo cammino di conversione.

La prima conversione fondamentale fu il cammino interiore verso il cristianesimo, verso il "sì" della fede e del Battesimo.

La sua seconda conversione Agostino ce la descrive alla fine del secondo libro delle sue Confessioni con le parole: "Oppresso dai miei peccati e dal peso della mia miseria, avevo ventilato in cuor mio e meditato una fuga nella solitudine.

Tu, però, me lo impedisti, confortandomi con queste parole: «Cristo è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto per tutti» (2 Cor 5, 15; Conf. 10, 43, 70).

C'è ancora una terza tappa decisiva nel cammino di conversione di sant'Agostino. Dopo la sua Ordinazione sacerdotale, egli aveva chiesto un periodo di vacanza per poter studiare più a fondo le Sacre Scritture. Il suo primo ciclo di omelie, dopo questa pausa di riflessione, riguardò il Discorso della montagna; vi spiegava la via della retta vita, "della vita perfetta" indicata in modo nuovo da Cristo – la presentava come un pellegrinaggio sul monte santo della Parola di Dio.

In queste omelie si può percepire ancora tutto l'entusiasmo della fede appena trovata e vissuta: la ferma convinzione che il battezzato, vivendo totalmente secondo il messaggio di Cristo, può essere, appunto, "perfetto"». Benedetto XVI ha presentato in ogni circostanza il suo maestro teologo, Agostino d'Ippona, come modello di conversione per i nostri tempi, e questo libro di Adriano Caprioli sembra presentare il santo d'Ippona sulla scorta della lezione del Santo Padre: si tratta di un ottimo saggio che propone una lettura attualizzante dell'evento centrale della vicenda umana e spirituale di Agostino: la "conversione", al termine di una travagliata ricerca spirituale. Puntuale e precisa risulta l'analisi dei testi delle "Confessioni" e dei "Dialoghi" che aiutano il lettore a conoscere le tappe e le difficoltà di un cammino di conversione che oggi si apre all'interno stesso del cristianesimo. In queste poche pagine l'autore mostra come la ricerca di Dio sia il motivo guida della spiritualità di Agostino. E non interessa soltanto chi è in cerca della verità, chi ancora non ha la fede, chi ancora non ha trovato in Cristo la verità della sua esistenza. La fede stessa è una continua ricerca di Dio.

La realtà di Dio infatti è tanto insondabile che mai si potrà arrivare al fondo della sua conoscenza. Più si cerca Dio e lo si trova, più lo si ama; più lo si ama, maggiore diventa il desiderio di cercarlo ancora. Circa la potenza ed il miracolo delle conversioni in Agostino, mi tornano alla memoria le belle parole di Agostino Trapè che scrive: «Dio non salva le sue creature contro la loro volontà. Dio ci ha creato senza il nostro consenso, ma non ci salva senza la nostra volontà. Conosciamo tutti un celebre aforisma agostiniano: Qui fecit te sine te, non te iustificat sine te. Ergo fecit nescientem, iustificat volentem. Questa conclusione suppone una premessa che vale la pena ricordare: è contenuta nello stesso discorso, allo stesso paragrafo. Dice Agostino al suo popolo: "Dio opera in noi, ma non tuttavia come se fossimo addormentati, non come se noi non fossimo nulla, non come se noi non volessimo. Senza la tua volontà non sarà in te la giustizia di Dio. Certamente la tua volontà è tua, la giustizia di Dio è di Dio: la giustizia di Dio può essere senza la tua volontà, ma non può essere in te fuori dalla tua volontà ".

In queste parole, come nell'effato che le conclude, viene espressa la legge fondamentale che distingue la creazione dalla salvezza. Dio ha creato l'uomo senza di lui, ma, avendolo dotato di libero arbitrio, non lo conduce alla salvezza contro la sua volontà. Il libero arbitrio, dono della creazione, entra negli ingranaggi della salvezza e ne diventa un elemento se non primario certo essenziale».

 

 

Ancora, Milano, 2008, pp. 128