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James O'Donnel: sant'Agostino Storia di Uomo

La copertina del libro di Vigini

La copertina del libro

 

 

 

 

SANT'AGOSTINO. STORIA DI UN UOMO

di James J. O'Donnel

 

 

 

La personalità di sant'Agostino sovrasta la storia della cultura occidentale: molte delle idee basilari su Dio, la religione, la politica e la natura dell'animo umano, vengono, direttamente o indirettamente, da lui e dalle sue opere. Il santo di Ippona, infatti, fu uno scrittore straordinario, ma anche un animo dotato di una forza non comune: con i suoi scritti e le sue parole influenzò profondamente la fisionomia della Chiesa e dell'uomo occidentale in un momento storico di grande incertezza. In questa biografia, James O'Donnell, uno dei più eminenti studiosi al mondo di Agostino, ne ricostruisce la vita e l'avventura intellettuale, e racconta il mondo che lo circondava, in bilico tra fine dell'impero romano e alba delle nuove civiltà barbare che avrebbero presto soppiantato l'antico ordine.

Agostino, il teologo che fu vescovo di lppona dal 396 fino alla morte, nel 430, uno dei pensatori più influenti del mondo occidentale, fu un capo carismatico colto e potente, che forgiò la storia del suo tempo: molto di quello che per noi è il cristianesimo è il frutto delle sue vittorie e delle sue sconfitte. Figlio del pagano Patrizio e della cristiana e pia Monica, da giovane fu manicheo, ma un viaggio in Italia e l'incontro con Ambrogio a Milano cambiarono radicalmente la sua vita e la sua vocazione: dopo essersi fatto battezzare, tornò in Africa e fondò un monastero. Divenuto vescovo suo malgrado, da quello scranno e da quella piccola città cominciò a delineare una religione nuova, che avrebbe conquistato in pochi anni tutto il Nordafrica romano.

Grazie alle "Confessioni", l'autobiografia più nota e più letta, ne conosciamo l'interiorità travagliata, la conversione, la lotta contro il peccato. Ma c'è qualcosa di cui Agostino non parla, o che noi siamo poco disposti ad ascoltare?

James J. O'Donnell, profondo conoscitore del mondo tardo antico ed esemplare traduttore americano delle "Confessioni", disegna un'immagine assolutamente inedita del vescovo d'Ippona e della sua battaglia religiosa e politica per l'affermazione del cristianesimo. Ci mostra come le risposte agli interrogativi che pongono la sua vita e il suo pensiero non riguardino solo l'esistenza di un teologo o di un santo, ma abbiano piuttosto a che fare con le inquietudini e le incertezze di un'epoca in bilico tra la fine dell'impero romano e l'alba delle nuove civiltà barbare che avrebbero presto soppiantato l'antico ordine. Agostino scrisse moltissimo, sono pero soprattutto le sue lettere e i suoi sermoni, alcuni dei quali scoperti di recente, a costituire una miniera di informazioni di prima mano e di grande vivacità sugli eventi di quel tempo e sulla ancora primitiva comunità cristiana.

Di questo mondo, in cui si intrecciano istanze religiose secolari, storie pubbliche e private, O'Donnell ci dà un ritratto nuovo e documentato, con uno stile che talvolta può apparire irriverente e provocatorio ma dietro il quale si cela una ricerca rigorosa che va oltre le biografie tradizionali. Veniamo così a sapere delle cose che lo stesso Agostino non confessò: di ricchi che si convertono al cristianesimo per fare carriera, di preti che nascondono i loro piccoli peccati, di generali che conducono con freddo calcolo strategie di geopolitica romano-barbarica.

"Benché gli Agostino siano tanti - lo scrittore, il teologo, il politico, il santo -, questo libro si occupa soprattutto di due di loro, quello che visse e morì molto tempo fa e quello che vive ancora, per essere ogni volta ricreato da noi, l'Agostino famoso per i suoi libri. Raccontare la storia dell'uno senza parlare dell'altro è impossibile."

 

 

Edizioni Mondadori, 2007, 390 p.

Traduzione dall'originale Augustine di C. Lazzari