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PITTORI: Magister Sintram

Agostino consegna la regola a canonici e monache

Agostino consegna la regola a canonici e monache

 

 

MAGISTER SINTRAM

1154

Strasburgo, Biblioteca del Seminario Maggiore, ms. 37

 

Agostino consegna la regola a canonici e monache

 

 

 

 

La miniatura si trova nel codice ms 37 della Biblioteca del Seminario Maggiore a Strasburgo, altrimenti noto come codice di Guta-Sintram dal nome degli scrivani. Proviene dall'abbazia-monastero di suore agostiniane di Schwarzenthann dove risiedeva Guta, la monaca che eseguì la trascrizione dei testi. Sintran è il monaco del monastero di Marbach che lo decorò nel 1154.

Furono questi due monaci a darci tali puntuali informazioni e lo fecero in alcune iscrizioni dedicatorie e in una miniatura che li ritrae mentre invocano la Vergine per la buona riuscita del loro lavoro.

Il grande foglio qui riprodotto raffigura Agostino mentre offre la sua regola a monaci e monache: l'iscrizione nel cartiglio riporta: "S(AN)C(TU)S AVGVST(I)N(US) EP(ISCOPU)S H(A)EC CONSERVATA VIA REGIA NORMA BEATA HIC DISCIPLINA(M) POST C(ON)FERT ME DUCE VITA(M) VOS VOTI MEMORES MEA IUSSA TENETE SORORES DULCIS PAUP(ER)TAS MENS CASTA SIT UNA VOLU(N)TAS.

Il monastero di Schwarzenthann fu fondato nel 1117 come dipendenza di quello dei canonici agostiniani di Marbach.

Agostino nella miniatura è stato raffigurato al centro della scena ed una ampia scritta lo identifica senza errore. Indossa abiti vescovili con la mitra in testa fornita di due curiosi corni smussati secondo il gusto dell'epoca. Dalle sue braccia si srotola un nastro con l'iscrizione sopra riportata che è una specie di esortazione alle monache perchè seguano rettamente la sua regola di vita.

Ai suoi fianchi, a destra e a sinistra, sono raffigurati in piedi una coppia di canonici e una di monache di minore altezza rispetto al santo. Può darsi che il monaco e la monaca che reggono il cartiglio siano una ulteriore raffigurazione dei due autori Guta e Sintran.

Il manoscritto è uno zibaldone di testi, talvolta incompleti, trascritti su pergamena.

 

Il termine canonico indicava in origine il sacerdote iscritto a un "canone", cioè all'elenco ufficiale di una certa chiesa locale; la qualifica di regolare connota la scelta di vivere secondo una "regola" comunitaria. Il clero non regolare veniva chiamato "secolare". Nel Medioevo, comunità di Canonici Regolari sorsero in tutta Europa, con il compito dell'Ufficio corale nelle principali chiese; tra le prime regole adottate, le più note e diffuse furono quelle di S. Crodegango di Metz (712-766) e quella di Aquisgrana, promulgata nell'anno 816.

Già nel 1142, quando il convento di Novacella venne fondato dal beato Hartmann, vescovo di Bressanone, ed affidato ad una prima piccola confraternita di Canonici agostiniani, per la celebrazione della liturgia e la preghiera collettiva divennero necessari testi come il libro con la regola di S. Agostino (il padre fondatore dell'Ordine) e testi per l'insegnamento nella scuola conventuale, istituita poco dopo la fondazione del cenobio.

La regola agostiniana fu adottata da numerose congregazioni, anche medioevali, fra cui anche i norbertini o premostratensi, seguaci di Norberto di Xanten.