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PITTORI: Maestro di Cenova

La porta di destra della chiesa con i medaglioni di sant'Agostino e sant'Ambrogio

La porta centrale della chiesa con i medaglioni di sant'Agostino e sant'Ambrogio

 

 

MAESTRO DI CENOVA

1511

Alassio, chiesa di sant'Ambrogio

 

Agostino, Ambrogio e la Vergine

 

 

 

La facciata della chiesa di sant'Ambrogio di Alassio contiene diversi riferimenti alla figure di Agostino e di Ambrogio. La conversione di Agostino a Milano e il suo battesimo ad opera di Ambrogio furono due episodi che sono rimasti indelebilmente nella storia della chiesa ambrosiana, che in Liguria ha goduto di una ampia popolarità, anche per la presenza da tempo in loco di una colonia di Milanesi. Costoro vi erano arrivati a causa dell'invasione dei Longobardi ariani nel VI secolo quando molte famiglie di Milano, per sfuggire alla ostilità degli invasori, si erano rifugiate in Liguria assieme allo stesso arcivescovo di Milano.

La chiesa medioevale di sant'Ambrogio venne atterrata verso la metà del Quattrocento e sullo stesso luogo fu iniziata la costruzione della nuova chiesa. I lavori si protrassero fino al 1507 quando la chiesa fu consacrata ed aperta al culto. Questo avvenimento era ricordato da una lapide murata sulla seconda colonna di sinistra della chiesa, che tuttavia è scomparsa probabilmente in seguito alla trasformazione settecentesca dell'interno della chiesa. Il canonico Paredi ne ha trascritto il testo: HOC OPUS FUIT FACTUM TEMPORE MASSARIORUM IOHANNIS BOGLIORII, PETRI NATERII, PETRI FIGNONI ET GALEOTI ROMANI, 1507 (quest'opera venne fatta al tempo dei massari Giovanni Bogliolo, Pietro Nattero, Pietro Fignone e Galeotto Romano, 1507. La chiesa quattrocentesca fu edificata in stile romanico, così come il campanile. Agli inizi del Seicento papa Paolo V elevò la parrocchia in Collegiata con la presenza di dieci preti col titolo di canonici.

Nel Settecento l'interno romanico fu trasformato secondo il gusto barocco imperante e furono aggiunte alla chiesa le cupole. L'esterno restò romanico fino al 1896, quando venne realizzata l'attuale facciata. Il maestoso portale centrale in pietra nera è datato 1511 e fu realizzato dai Maestri lapicidi della Valle di Cenova in provincia di Imperia. La porta conserva varie statue e figure in rilievo ed è affiancata da due lesene con capitelli corinzi. Nei plinti alla base di queste lesene sono state scolpite le figure di Ambrogio ed Agostino. Purtroppo le due sculture sono molto rovinate e quasi indistinguibili.

I Maestri lapicidi di Cenova lavoravano sovente collegialmente e operavano nel ponente ligure rispettosi dello stile della loro tradizione tralasciando ogni ambizione artistica. La genesi di questo movimento va probabilmente ricercato nelle esperienze artigianali popolari liguri che si arricchirono con l'incontro della raffinata e severa scuola lombarda. Modellando la dura pietra locale, i lapicidi di Cenova hanno raggiunto dignitosi livelli esprimendosi in una grande varietà di lavorazioni: dai capitelli alle parti del corredo artistico delle chiese, dalla realizzazione di cappelle all'ornamento di case di abitazione.