Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Adrián Álvarez

PITTORI: Adrián Álvarez

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

ADRIAN ALVAREZ

1595

Medina del Campo, chiesa di Santiago el Real

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua che raffigura sant'Agostino si trova nella pala dell'altare maggiore della chiesa di Santiago el Real a Medina del Campo. Questa chiesa è stata gestita dai gesuiti fino alla loro espulsione nel 1767. Questo particolare la accomuna alle chiese gesuite di San Luis a Villagarcía de Campos e di San Miguel a Valladolid (che corrisponde all'antica chiesa di sant'Ignazio) in quanto hanno una pala maggiore praticamente identica. Non vennero realizzate dagli stessi artisti, ma furono concepite con la stessa idea. L'originario modello di pala che troviamo nelle tre chiese deriva da Juan de Herrera che lo realizzò per la chiesa del Monastero di San Lorenzo de El Escorial.

La caratteristica principale della pala è la sua austerità decorativa, così come l'utilizzo di ordini classici generalmente sovrapposti. Nel 1594 Cristóbal de Palenzuela "il vecchio" e suo figlio firmarono un contratto per realizzare la pala del collegio della Compagnia di Gesù.

Fu solo l'anno seguente tuttavia che l'assemblatore medinense Sebastián López onorò il contratto della pala d'altare. La parte scultorea viene attribuita allo scultore vallisoletano Adrián Álvarez, quantunque si noti un ampio intervento della sua bottega. Si crede che vi abbiano lavorato anche Pedro de la Cuadra e Juan de Montejo. La pittura delle sculture viene attribuita a Antón Pérez, che abbiamo visto garante per l'autore della pala, L'assemblatore fu il medinense Sebastián López. Il quadro è composto da un basamento, due corpi, tre blocchi, due entrecalles alle estremità e una copertura. Nella sovrapposizione di ordini, troviamo dapprima colonne ioniche, quindi colonne corinzie. Il fregio che separa i primi due corpi lascia leggere il marchio "JHS" dei Gesuiti.

Nel basamento sono presenti le quattro Virtù, la Prudenza, la Giustizia, la Temperanza e la Fortezza, con alternate le statue di santa Caterina da Siena, sant'Agata, L'Annunciazione, santa Caterina d'Alessandria, santa Agnese, santa Lucia e santa Clara. Ciascuna delle virtù e i santi portano i rispettivi attributi iconografici. La Prudenza ad esempio, afferra uno specchio in cui guarda un serpente arrotolato sul suo braccio destro; la Giustizia tiene le scale, la Temperanza trasporta un recipiente in cui l'acqua si riversa e Fortezza afferra una colonna con ai piedi un feroce leone.

Seguono due corpi, nelle cui nicchie sono raffigurati i quattro Padri della Chiesa. Il primo è sant'Agostino, cui segue sant'Ambrogio. Il primo porta nella mano sinistra un modello di chiesa, mentre il secondo fa lo stesso con un libro. Seguono i santi Gregorio Magno e Girolamo. Le quattro sculture hanno una propria monumentalità, anche se si tratta di quattro esempi stereotipati che hanno perso il loro carattere individuale dato che sono state realizzate in serie. Sopra le sculture di sant'Agostino e sant'Ambrogio si trovano due piccole tele separate che raffigurano due ritratti.

 

 

Adrian Álvarez

Adrian è figlio del più celebre scultore Manuel Alvarez, che nacque probabilmente a Castromocho vicino a Palencia verso l'anno 1517. Manuel Alvarez viene considerato uno dei più importanti maestri della scuola spagnola scultorea del Cinquecento. In particolare ha prodotto numerosissime pale d'altare. Avviò la sua attività sotto la guida di Alonso Berruguete, figura fondamentale nel panorama della scultura spagnola rinascimentale.

Strettamente legato a Francisco Giralte, ne sposò la sorella Isabel, da cui ebbe il figlio Adrian, a sua volte scultore di indubbie qualità. Sia Giralte che Manuel Alvarez hanno frequentato la bottega di Berruguete collaborando a diversi progetti. Manuel si stabilì a Palencia, ottenendo numerose commissioni, per lo più per le chiese cittadine del grande e potente vescovado di Palencia. Eccelleva nella lavorazione dell'alabastro, un materiale poco comune in Castiglia. Poco dopo il 1580 trasferì il suo laboratorio a Valladolid, una città che stava diventando un centro artistico e politico di grande importanza. Il suo stile è debitore degli insegnamenti di Berruguete, l'artista che aveva guidato le innovazioni stilistiche italiane in Castiglia. Manuel Alvarez è tuttavia meno originale del maestro e rivela uno spiccato attaccamento al classicismo. Alcuni critici d'arte distinguono diverse fasi nel suo percorso artistico, con uno spostamento graduale dalla sua formazione iniziale berruguetesca verso il tardo rinascimento. Questa tendenza si sarebbe accentuata nel soggiorno a Valladolid, dove manuel ha potuto conoscere gli ultimi sviluppi artistici in prima persona. Manuel morì nel 1587.