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PITTORI: Christoph Amberger

Sant'Agostino vescovo

Sant'Agostino

 

 

CHRISTOPH AMBERGER

1505-1561

Berlino, Staatliche Museen

 

Sant'Agostino

 

 

 

La tavola che raffigura sant'Agostino fu dipinta da Christoph Amberger su tavola di quercia delle dimensioni 124 x 60 cm. Attualmente è conservato a Berlino, allo Staatliche Museen Gemäldegalerie. Originariamente l'opera apparteneva ad una collezione privata londinese. Nella raffigurazione di Amberger Agostino è stato dipinto nel rispetto dei canoni classici della sua iconografia allorché viene dipinto come vescovo. In testa ha la mitra mentre con la mano sinistra regge il bastone pastorale. La mano destra è leggermente alzata quasi in atto di benedire. Un ricco abbigliamento, ben curato e impreziosito da ricami, lo avvolge come un mantello fissato da un fermaglio.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6

 

Christoph Amberger (1505-1562), pittore tedesco di buon livello, nel 1530 apparteneva alla corporazione dei pittori di Augusta. Vi rimase iscritto fino alla sua morte come ritrattista. Amberger è considerato un eccellente pittore della generazione dopo quella di Dürer e Burgkmair. Eseguì una serie di ritratti di famosi contemporanei fra cui quelli di numerosi patrizi di Augsburg e con le loro mogli. Fu incaricato di eseguire i ritratti di Carlo V, il che accrebbe la sua fama nel 1532. Altri grandi personaggi che ritrasse furono Georg von Frundsberg, Konrad Peutinger (1543), il Fugger e Welser e il cosmografo Sebastian Munster. La sua opera più importante è probabilmente la pala d'altare nella Cattedrale di Augusta, che è stata realizzata nel 1554, e che purtroppo a causa della iconoclastia venne distrutta dopo l'altare di Hans Holbein il Vecchio. Di lui si conservano inoltre circa 30 disegni. Amberger occasionalmente ha realizzato dei disegni per xilografie.