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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Baltasar dell'AguilaPITTORI: Baltasar dell'Aguila
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
BALTASAR DELL'AGUILA
1563
Cordova, Museo delle Belle Arti
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
L'opera è attribuita all'artista Baltasar de l'Aguila (1540-1599) e raffigura un sant'Agostino dipinto a olio su tavola delle dimensioni di 63,5 cm in altezza e 52,5 cm in larghezza. L'opera è conservata nella Collezione di quadri del Museo delle Belle Arti di Cordova. Pittore manierista spagnolo Baltasar del Águila ci presenta un Agostino nella sua formulazione iconografica classica. Il santo veste un prezioso piviale con in testa una elegante mitra circondata dal nimbo dei santi. Nella mano sinistra regge una chiesa e il bastone pastorale. la mano destra è alzata e regge una penna, simbolo della sua feconda attività letteraria a difesa della dottrina cattolica.
Sotto il piviale si nota decisamente la presenza della tonaca nera dei monaci agostiniani, il che lascia presupporre una committenza agostiniana del convento di Cordova. Il volto del santo ha una espressione meditativa e pensierosa, con una folta barba bianca che accentua la severità del suo volto anziano. Lo sfondo è costituito da un paesaggio che ricorda l'estetica quattrocentesca con qualche albero e un orizzonte lontano con qualche elegante architettura.
La chiesa e il relativo convento di sant'Agostino di Cordoba appartengono alle cosiddette "chiese fernandine",che vennero innalzate dopo la conquista della città ottenuta da Fernando III detto il Santo. Il re spagnolo consegnò questo convento ai monaci agostiniani perché lo avevano aiutato nella conquista della città. All'interno di questo grandioso tempio, che si sviluppa su tre navate, si trovano decorazioni in stile Plateresco. Gli affreschi sui muri purtroppo sono stati danneggiati dal passare del tempo. Nel chiostro del Convento degli Agostiniani a Cordova vennero dipinti alcuni fatti tolti dalla vita di S. Agostino da D. Antonio Vela el Licenziado (1634-1676)figlio di Cristobal Vela nativo di Cordova. Destinato allo stato ecclesiastico, Vela, nonostante ilsuo stato religioso, non rinunciò a dedicarsi alla pittura, e giunse in questa arte ad unire un disegno corretto, ad un brillante colorito (La notizia è tratta da Storia della Pittura in Ispagna dal suo risorgimento fino ai nostri giorni del marchese Luigi Montecuccoli, Modena pei tipi della R. D. Camera 1841). La chiesa, edificata nella Plaza de San Agustin, fu costruita a partire dal 1328 e nel 1335 era già in piedi una cappella gotica. L'aspetto attuale risale al primo Seicento quando inizia la grande riforma interna agostiniani promossa da don Pedro de Góngora per l'esaltazione dell'Ordine. I lavori prevedono il rivestimento della navata centrale e delle volte del transetto con le coperture barocche.
Baltasar dell'Aguila
Membro di una famiglia di artisti, verso il 1565 si stabilì a Córdoba, dove diresse una bottega di pittura molto attiva nell'ultimo terzo del secolo assieme al fratello Pedro Fernández Guijalvo. Realizzò un gran numero di pale d'altare, fra cui ricordiamo quella per il convento di Santa Clara de Montilla, tra il 1558 e il 1560, la pala d'altare maggiore della chiesa parrocchiale di Hinojosa del Duque (1565) e quella dell'Assunzione di Bujalance (1573), che tuttavia non fu mai completata. Notevoli sono pure quelle eseguite per i conventi cordobani di Nuestra Señora de la Dueñas (1572) e Santa Marta (1582), finanziate da Filippo II. Suoi sono pure i dipinti della pala d'altare della cappella di San Matteo e della Concezione della moschea-cattedrale di Córdoba (1582), con i padri della chiesa, l'Immacolata, il Calvario e l'Eterno Padre sulle pareti. Alcune opere rappresentative del suo stile, del disegno a secco e dei colori vivaci, sono conservate nel Museo delle Belle Arti di Córdoba, tra cui il Crocifisso con san Giovanni, una serie di tavole con l'Annunciazione e vari santi che provengono dal convento di Sant'Agostino, in cui si riconosce la mano del fratello e forse quella di qualche altro collaboratore.
Nato probabilmente verso il 1540 a Montilla, morì nel 1599 a Cordoba.