Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Maestro bavarese

PITTORI: Maestro bavarese

Santa Monica con il piccolo Agostino

Santa Monica con il piccolo Agostino

 

 

MAESTRO BAVARESE

1501-1550

Monaco, Staatsbibliothek, cod. lat. 28346, fol. 223v

 

Santa Monica con il piccolo Agostino

 

 

 

La raffigurazione di Monica con il piccolo Agostino è tratta da un libro di preghiere con un calendario dei santi fra cui si riporta Agostino e Monica. Il libro è conservato a Monaco di Baviera nella Biblioteca di Stato, cod. lat. 28346, fol. 223v

Monica, che ha un'aureola sul capo, è seduta e sta leggendo con passione un libro aperto. La mano sinistra è posata sul cuore e lo sguardo si rivolge amorevolmente verso il giovane figlio che appare sull'uscio di casa. Monica sta forse pensando al destino del figlio e già prega perché diventi un buon cristiano.

La scena si svolge in una piccola camera dove alcune tende fungono da pareti: sullo sfondo aperto si può osservare un bel panorama con alcune case in stile nordico.

La cornice della scena è in stile gotico secondo il gusto dell'epoca.

 

La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.

 

Finalmente guadagnò a te anche il marito, già quasi al limite estremo della vita temporale: e in lui che ormai era credente non rimpianse ciò che aveva tollerato nel miscredente. Era poi la serva dei tuoi servi. Chi di loro l'aveva conosciuta, in lei rendeva lode e onore e amore a te, sentendo nel suo cuore la tua presenza, testimoniata dai frutti di una vita consacrata a te. Era stata la moglie d'un solo uomo, aveva reso ai genitori il bene ricevuto, aveva retto con devozione la sua casa, a testimonio aveva le sue buone opere. Aveva allevato dei figli, partorendoli di nuovo ogni volta che li vedeva allontanarsi da te. Infine di tutti noi, Signore, che possiamo per tuo gratuito favore dirci servi tuoi, e ricevuta la grazia del tuo battesimo vivevamo già in una nostra comunità, al tempo in cui ancora lei non s'era addormentata in te, di tutti noi si prese cura quasi fossimo tutti figli suoi, e quasi fosse figlia di noi tutti ci servì.

AGOSTINO, Confessioni, 9, 22