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Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
MAESTRO DI BAY
1571
Bay, chiesa di sant'Agostino
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Questa statua che raffigura sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa con nella mano destra la chiesa, modello dell'edificio a lui dedicato, si trova nella chiesa di sant'Agostino a Bay-Laguna nelle Filippine.
Questa chiesa che in filippino viene chiamata Simbahan ng Parokya ni San Agustin è l'unica chiesa cattolica romana di Bay.
La prima originaria chiesa venne costruita con le canne dagli Agostiniani. Fu edificata lungo la riva di Laguna Lake sotto la supervisione del frate agostiniano Martin de Rada. Fu subito dedicata a S. Agostino nel 1571. Sette anni dopo fu eretta in parrocchia. Nel 1737 la chiesa venne assegnata ai francescani, con Padre Domingo Martorel, che ne divenne parroco. Dalla sua originaria sede lungo il lago, la chiesa fu trasferita nella posizione attuale a Poblacion erigendo l'edificio in pietra. Promotore della costruzione fu Padre Geronimo Hervas nel 1804. I lavori proseguirono fino al 1864 con Padre Pedro Moya, che la portò a termine. Quando nel 1880 si verificò uno dei più grandi terremoti nelle Filippine, il terremoto di Luzon, la chiesa subì alcuni danni, fra cui la caduta del tetto. Chiesa e convento furono gravemente danneggiati anche durante l'occupazione giapponese delle Filippine dal 1944 al 1945. Nel 1953 la chiesa fu ricostruita da padre Alejandro Vermorel e dal 1967 dalla Arcidiocesi di Lipavenne venne trasferita alle appena creata diocesi di San Pablo a Laguna.
Il santo è raffigurato all'interno di una nicchia sopra un piedistallo, addobbato con un semplice e colorato piviale bianco e rosso. Nella mano destra tiene un affusolato e sottile bastone pastorale. In testa ha una mitra dalla forma piuttosto inusuale. Il volto del santo ha un aspetto giovanile con una folta barba nera. L'opera è probabilmente il frutto dell'attività di un artigiano locale di modeste qualità artistiche.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.
8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.
8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.
8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.
POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6