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PITTORI: Filippo Bellini

La Crocifissione con i Santi Rocco e Agostino

La Crocifissione con i Santi Rocco e Agostino

 

 

BELLINI FILIPPO

1585-1604

Washington, National Gallery of Art

 

La Crocifissione con i Santi Rocco e Agostino

 

 

 

Filippo Bellini è l'autore di questo interessante disegno che propone una rappresentazione della Crocifissione con la presenza dei santi Rocco e Agostino. E' stato realizzato a penna con un inchiostro bruno con acquerellatura marrone lumeggiata a gessetto bianco su nero su un foglio di carta vergata con supporto in tessuto. Le dimensioni del foglio complessivamente sono 49 x 33 cm.

La figura centrale, posta sul piano superiore, è la figura di Cristo crocifisso, dove il legno verticale detta sia l'altezza che la larghezza della composizione. Accanto al Cristo si muovono, in uno spazio ricco di nuvole, numerosi angioletti, in parte disegnati a forma intera, in parte accennati con le ali o ancora con la semplice testa.

Lo sfondo della scena è piuttosto semplice con la presenza di alcuni ruderi d'antichità, qualche albero e la vista di una città lontana. Ai piedi della croce, con lo sguardo rivolto verso l'alto, sono inginocchiati i santi Agostino a sinistra e Rocco a destra. Entrambi hanno un volto segnato dal tempo e dall'aspetto vegliardo. Rocco impugna con la mano sinistra un lungo bastone e indossa gli abiti del pellegrino. Gli fa compagnia un cane con in bocca un pezzo di pane, a ricordo dell'episodio che salvò il santo dalla morte per fame.

Agostino regge con il braccio sinistro un lungo ed esile bastone pastorale, mentre ha deposto ai piedi della croce un libro su cui ha appoggiato la mitra. Il santo indossa l'abito dei monaci eremitani che seguono la sua regola e che lo riconoscono come Padre fondatore. Allarga le braccia per devozione e in segno di preghiera mentre volge lo sguardo nella direzione del crocifisso. Agostino è calvo, con una foltissima barba che gli scende copiosa sul petto ed esprime appieno l'età della vecchiaia che che sta vivendo.

 

 

Filippo Bellini

Nacque a Urbino tra il 1550 e il 1555. Si formò probabilmente nella bottega di Federico Barocci, la cui influenza, assieme a quella degli Zuccari, fu fondamentale durante tutto il suo percorso pittorico. La sua prima opera risale al 1576 quando la Compagnia del Corpus Domini di Urbino gli commissionò una Crocifissione. Nel 1581 sempre a Urbino realizzò un ciclo di affreschi nell'oratorio della Compagnia della Morte. Delle sue opere giovanili tuttavia la maggior parte sono andate perse. Si sono salvate nell'arcivescovado di Urbino, uno Sposalizio di S. Caterina e, nella Galleria Nazionale delle Marche, due tele che raffigurano una Madonna col Bambino tra due santi ed una Madonna in gloria adorata da santi.

Bellini si trasferì quindi a Iesi con la famiglia prima del 1585, dove avviò un'intensa attività nei paesi circonvicini. Troviamo sue opere a Montalboddo, nel duomo di Ancona e una pala d'altare con lo sposalizio della Vergine.

Nel 1592 Bellini si trova a Recanati a lavorare nella chiesa di S. Agostino, che ancora conserva una sua Madonna col Bambino e santi, un Beato Girolamo ed un S. Lorenzo. lavora anche a Loreto, decorando una cappella della basilica. Nel 1595 dipinse una Predica di san Giovanni per la cattedrale di Iesi.

Nel 1602 Bellini si trova a Macerata, dove realizza nella cattedrale opere particolarmente ben riuscite quali una Deposizione, bella e commossa, una Cena di Emmaus ed una Ultima Cena. Sono lavori in cui l'artista, al culmine della carriera, dimostra di aver superato il suo orizzonte provinciale per approdare a una cultura più aggiornata, vasta e ricca di esperienze venete. Nello stesso periodo lavora anche a Fabriano, dove si conservano diverse sue tele e un ciclo di affreschi nell'Oratorio della Carità che raffigurano le Opere di misericordia temporali e spirituali. Secondo Lazzari Filippo Bellini sposò Lisa dall'Isola, da cui ebbe nel 1580 il figlio Pietro. Bellini morì a Macerata nel 1604.