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PITTORI: Bonifacio Natale

Allegoria della Dottrina di sant'Agostino

Allegoria della Dottrina di sant'Agostino

 

 

BONIFACIO NATALE

1580

Milano, Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli

 

Allegoria della Dottrina di sant'Agostino

 

 

 

La stampa, opera di un celebre incisore cinquecentesco, ha per soggetto la gloria di Agostino ovvero le " cose ammirevoli dell'opera e della dottrina di Sant'Agostino". Questa allegoria della dottrina di sant'Agostino fu realizzata da Bonifacio Natale nel 1580 con la tecnica a bulino. La tavola misura 500 mm. x 315 mm. e riporta numerose altre scritte esplicative. Al centro della scena, in un grande mare, veleggia la nave della Chiesa guidata da sant'Agostino che siede in poppa con una grande aureola sul capo.

Una copia dell'opera si trova a Milano, presso le Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli.

 

 

Natale Bonifacio

Natale Bonifacio nacque a Sebenico nel 1538 in un territorio sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Suo padre Girolamo era di nobile famiglia oriunda da Capua.

Verso il 1570 lo troviamo a Venezia, dove diede alle stampe alcune carte geografiche. Nel 1575, in concomitanza con l'apertura dell'anno santo, si trasferì a Roma, dove divenne molto celebre e rinomato. Nel 1579 viene accolto nella Congregazione di San Girolamo degli Illirici o degli Schiavoni, divenendone il guardiano nel 1580, sindaco revisore nel 1582 e camerlengo dal 1583. A causa di errori nella tenuta dei conti, viene costretto a ripagare il danno. Nel 1589 dovette tornare a Sebenico per assistere la madre ammalata, lasciando a Roma la moglie Maddalena Guerrini con i figli. Morì poco dopo il suo arrivo nel 1592.

Non è ancora noto l'elenco completo delle sue incisioni per la difficoltà d'attribuzione di alcune opere firmate semplicemente NB. Fra le tecniche predilesse il bulino, anche se non ne trascurò altre, quali la xilografia. Quando si trovò a Venezia produsse, come tutta l'editoria cittadina, delle incisioni tratte dalle opere di Tiziano, dando alle stampe un'Orazione di Cristo nell'orto e un San Girolamo, copie dei grandi quadri ad olio del maestro. Agli anni dal 1568 al 1570 risalgono tredici mappe di varie località dei domini veneziani, come Cipro, Candia, Cerigo, Cefalonia, Corfù. La sua maturità artistica si espresse soprattutto nel periodo romano, quando entrò in contatto con alcuni fra i più importanti editori specialistici dell'epoca, quali Antonio Lafréry e Claudio Duchet. Fra le opere romane si ricordano: San Nicola di Bari con li miracoli, Li dodici apostoli in un foglio, Santa Chiara con li miracoli attorno, Testa di philosophia dicitur ad imitationem Thimaei Platonis, Le sette opere della Misericordia, San Gerolamo con li miracoli attorno, Rosario doloroso con li misterij, San Nicola da Tolentino con li miracoli attorno, La nave di San Francesco, La Madonna di Loreto con il paese, La Nunziata di Federico Zuccari ed altre decine di incisioni, che spaziano dal soggetto sacro al mitologico, dalla topografia al paesaggio. Notevole fu anche la sua produzione di mappe, carte geografiche, piante di fortezze e di isole. Una parte di tali opere è tratta da dipinti originali dell'epoca. La sua ultima incisione è una Geografia et historia del Regno di Napoli, datata 15 dicembre 1591.