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PITTORI: Maestro di Carimate

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI CARIMATE

1517

Carimate, Santuario della Madonna dell'Albero

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Nella volta a ombrello che si trova all'incrocio tra la navata e le cappelle laterali sono state dipinte le immagini alternate dei quattro Evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni e dei quattro Dottori della Chiesa Agostino, Gregorio, Girolamo e Ambrogio. Nelle vele si susseguono nell'ordine Agostino, Giovanni, Gerolamo, Luca, Ambrogio, Matteo, Gregorio e Marco. Agostino indossa un piviale verde aperto sul davanti. E' seduto su una nuvola che fa da cornice alla sua figura. Con la mano destra alza verso l'alto una penna, mentre con la mano sinistra regge sulle ginocchia un libro aperto. In testa porta una graziosa mitra bianca e il suo volto è quasi oscurato dalla presenza di una foltissima barba rossastra.

Ignoto è l'autore degli affreschi, che probabilmente sono stati realizzati nel primo Cinquecento in occasione di una ristrutturazione della chiesa.

Una iscrizione che si trova sulla facciata ricorda in effetti che un certo Philipus Tagliabobus fecit fieri hoc sacellum nomine comunitatis nell'anno 1517, che corrisponde molto probabilmente all'anno della consacrazione dell'edificio che si svolse il 5 giugno del 1517.

In realtà il santuario è molto antico, come testimoniano i risultati di alcune indagini stratigrafiche che sono state svolte recentemente e che hanno permesso di scoprire un ciclo di affreschi, che raffigura alcuni santi e la Crocifissione, che risale addirittura al XIV secolo. Il ciclo pittorico trecentesco si trova nelle cappelle laterali, dove sono presenti anche graffiti attribuiti all'epoca medievale.

 

La tradizione locale ricorda che questo Santuario, dedicato alla Madonna dell'Albero, fu costruito a Carimate come ringraziamento dalla popolazione locale in risposta all'avvenimento miracoloso della apparizione della Vergine ad alcuni bambini e contadini. In quella circostanza la Madonna annunciò la fine della carestia che stava devastando il territorio. I racconti non specificano tuttavia in quale periodo o in quale si sono verificati i fatti e l'apparizione.

Nel santuario riposano i resti di Annibale Visconti, che fu uno dei proprietari del Castello di Carimate. Era molto devoto alla Madonna dell'Albero tanto da averne istituito la celebrazione in corrispondenza della Natività della Vergine.