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PITTORI: Agostino Carracci

Disputa sull'Immacolata Concezione

Disputa sull'Immacolata Concezione

 

 

CARRACCI AGOSTINO

1595

Cortemaggiore, chiesa della Santissima Annunziata

 

Disputa sull'Immacolata Concezione

 

 

 

La Disputa sull'Immacolata Concezione di Agostino Carracci è una copia da un dipinto del Pordenone, in origine collocato nello stesso luogo dove ora si trova questa tela. L'originale opera di Pordenone fu realizzata come pala d'altare per la cappella Pallavicino o Cappella della Concezione nella Santissima Annunziata nella chiesa di Santa Maria Annunciata a Cortemaggiore nel piacentino. Essa rimase collocata sul posto fino a quando fu probabilmente donata da Isabella Pallavicino a Ranuccio o Odoardo Farnese intorno al 1595. Quando giunse a Roma Odoardo Farnese, in segno di riconoscenza verso i donatori gliene face fare una copia dai Carracci, pittori bolognesi che operavano al suo servizio, con la quale sostituire l'originale, che venne spedita a Cortemaggiore per sostituire l'originale. Questa copia si trova ancora in situ nella cappella di Cortemaggiore. L'opera, entrata in collezione Farnese, è presente nel Palazzo di Roma fino al 1759, anno in cui venne trasferita a Napoli come parte della eredità farnesiana di spettanza di Carlo di Borbone.

Il soggetto del dipinto è il tema della disputa dei Padri della Chiesa circa il tema dell'Immacolata Concezione. Di fronte alla Vergine al centro dalla tela che prega volgendo lo sguardo verso il cielo, i quattro Padri della Chiesa discutono animatamente fra di loro. Si riconoscono san Girolamo e sant'Ambrogio a sinistra e sant'Agostino e san Gregorio a destra. In una solida architettura rinascimentale volteggiano degli angeli.

 

 

Agostino Carracci

Fratello maggiore di Annibale Carracci e cugino di Ludovico Carracci, Agostino fu artista di talento e uomo di notevoli cultura ed ingegno. Dal punto di vista artistico nell'ambiente tardo-manieristico bolognese, inizialmente frequentando la bottega di un orafo per apprendere l'arte dell'incisione. Successivamente frequentò la bottega di Prospero Fontana e di Bartolomeo Passarotti. Particolarmente importante fu l'attività incisoria che svolse a Venezia, dove ebbe stretti rapporti con Paolo Veronese e Tintoretto.

Fu molto apprezzato in campo grafico, meno in quello pittorico forse per la soverchiante fama del fratello Annibale. Agostino Carracci morì nel 1602 e fu sepolto nel Duomo di Parma.