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PITTORI: Agostino da Casanova

Agostino, san Nicola e la Madonna del Soccorso con santi

Agostino, san Nicola e la Madonna del Soccorso con santi

 

 

AGOSTINO DA CASANOVA

1537

Prelà, chiesa della Santissima Annunziata in località Tavole

 

Agostino, san Nicola e la Madonna del Soccorso con santi

 

 

 

In una cappella accanto all'altare maggiore della chiesa della Santissima Annunziata in località Tavole nel comune ligure di Prelà, si può ammirare il restaurato polittico con fondo in oro noto come "La Madonna del Soccorso" di Agostino Casanova. L'opera risale al 1537 e costituisce molto probabilmente un retaggio della presenza agostiniana in loco, dato che la chiesa, ricostruita nel 1735, in origine era dedicata a sant'Agostino. La pala presenta la scena centrale con la Madonna del Soccorso che ha ai suoi lati le figure di Agostino e san Nicola da Tolentino, entrambi in abiti monacali. Una aureola avvolge le loro teste: Agostino, dal volto segnato dal tempo, ha una lunga barba grigiastra e tiene fra le mani un libro aperto che sta consultando. Attorno alla scena centrale si sviluppano numerose nicchie di varie dimensioni dove sono alloggiati altrettanti santi e sante.

Il soggetto della Madonna del Soccorso costituisce una tipica devozione agostiniana.

Il suo culto fu avviato a Palermo nel 1306, come conseguenza di una presunta apparizione della Vergine al padre agostiniano Nicola La Bruna. Secondo quanto viene tramandato, il monaco, affetto da male non più curabile e ormai in fin di vita, sarebbe stato guarito dalla Madonna. Costei gli avrebbe chiesto di testimoniare il miracolo e di diffondere il suo culto sotto l'invocazione col nome di Madre del Soccorso. Da allora gli Agostiniani si adoprarono per diffondere il culto della Madonna del Soccorso in tutta Italia e in altri paesi europei.

Nella scena centrale del polittico la Vergine è raffigurata mentre sta per percuotere un demonio che cerca di ghermire una fanciulla e che fugge terrorizzato dalla sua presenza. Questa eloquente immagine rendeva il popolo dei fedeli immediatamente consapevole dell'onnipotenza del divino sul diavolo. La presenza di Agostino, san Nicola, del bambino in grembo alla Vergine e di una donatrice completano la struttura iconografica. Con simili opere i padri agostiniani si impegnarono a diffondere nei fedeli la devozione del soccorso. In tal modo essi educavano il popolo cristiano a confidare nella intermediazione, ritenuta salvifica, della Madonna, che aveva il potere di salvare la bambina dal diavolo che le si avvicinava minacciosamente.

 

Al sagrato della chiesa di sant'Annunziata interamente ricostruita nel 1735, si perviene dopo avere attraversato Tavole, località del Comune di Prelà, e superato il barocco oratorio di San Carlo. La attuale chiesa parrocchiale è un'opera in stile barocco attribuita all'architetto Giacomo Filippo Marvaldi (1673-1743). L'edificio originario, intitolato a sant'Agostino, risale al Quattrocento. Della primitiva costruzione si è conservata la parte inferiore del campanile fino alla cella campanaria, con archetti pensili a tutto sesto ed una feritoia.

All'edificio quattrocentesco appartiene anche il monolite che è stato murato sopra l'ingresso: il manufatto è intagliato con una "Annunciazione" e un Trigramma. Al di sopra è murata una ulteriore lapide scolpita con un semplice Trigramma. A sinistra della scalinata che precede la chiesa sono conservati pezzi di colonna ed un capitello. Altri due capitelli si trovano all'ingresso del sagrato ed una pietra intagliata ad archi pensili è murata a destra sopra la balaustra. All'interno della chiesa sopra l'altar maggiore è custodita una "Annunciazione" di Francesco Carrega; a destra c'è una statua lignea policroma di Santa Margherita e nel terzo altare a destra sono conservate le ossa dei santi Felice, Costanza e Vittoria.

 

 

Agostino da Casanova

Le notizie biografiche di Agostino da Casanova sono piuttosto scarse. Si sa che operò soprattutto nella Riviera di Ponente nel periodo tra il 1523 e il 1550. Il pittore era probabilmente originario di Casanova, un comune dell'entroterra di Albenga. In alcuni dipinti si firma de "civis Ianue", capitale dell'omonima Repubblica che frequentò in età giovanile al fine di ottenerne la cittadinanza. L'artista visse tuttavia di preferenza nella riviera di ponente dove ha lasciato numerose opere, tutte datate, nelle chiese dei borghi dell'entroterra di Imperia. Nelle sue prime opere si osservano gli influssi e gli stili di Ludovico Brea e della sua bottega d'arte. Con l'avanzare degli anni tuttavia il suo stile cambiò raggiungendo espressioni alquanto personali. Nel polittico, datato al 1536 e conservato nella chiesa di San Giovanni Evangelista di Camporosso, Agostino da Casanova raffigura la Madonna con i santi Giuliano e Bernardo raggiungendo una piena spontaneità espressiva. Questa cambio di stile probabilmente gli derivò dall'incontro con il pittore domenicano Emanuele Macario da Pigna e dalla visione della pala d'altare della basilica di San Biagio in Finalborgo realizzata nel 1533 dal piemontese Pasquale Oddone. Le sue opere della maturità si caratterizzano anche per la minuta grafia delle forme e la tersa e mutevole delicatezza dei colori. La sua ultima opera conosciuta, datata 1550, è il polittico di san Lorenzo conservato nella Galleria Sabauda di Torino. Qualche critico ritiene invece che la data si riferisca ad restauro eseguito dall'autore di un'opera giovanile.