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PITTORI: Pittore lombardo

Nozze mistiche di Santa Caterina d'Alessandria, Sant'Agostino e San Nicola da Tolentino

Nozze mistiche di Santa Caterina d'Alessandria, Sant'Agostino e San Nicola da Tolentino

 

 

PITTORE LOMBARDO

1500-1550

Bergamo, chiesa di Sant'Alessandro "della Croce"

 

Nozze mistiche di Santa Caterina d'Alessandria, Sant'Agostino e San Nicola da Tolentino

 

 

 

L'opera riproduce una scena iconografica importante nella spiritualità cattolica, che viene tramandata dal medioevo a tutto il Cinquecento. Si tratta delle Nozze mistiche di Santa Caterina d'Alessandria, che in questa occasione è in compagnia di Sant'Agostino e San Nicola da Tolentino. Altri esempi del Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria tra santi furono dipinti da Spinello Aretino (1390 circa), da Lorenzo Salimbeni (1400), da Michelino da Besozzo (1420 circa), da Correggio (1510-1514), dal Parmigianino (1521), da Paolo Veronese (1575 circa), da Mattia Preti. Questa pittura di ignoto autore conservata a Bergamo nasce nell'ambito culturale ed artistico lombardo-veneto della prima metà del Cinquecento. Dipinto con la tecnica ad olio su tela, misura cm 75.5x100 ed è in uno stato di conservazione mediocre.

Santa Caterina d'Alessandria viene spesso rappresentata con la corona in testa e vestita di abiti regali per sottolineare la sua origine principesca. La palma che tiene nella mano sinistra indica il suo martirio. Il libro ricorda la sua sapienza e la sua funzione di protettrice degli studi e di alcune categorie sociali dedite all'insegnamento (insegnanti e Ordini religiosi come i Domenicani e gli Agostiniani). Talora, ma non è il nostro caso, viene rappresentata con una spada, l'arma che le tolse la vita, e la ruota dentata, lo strumento del martirio, elemento che lega la santa a numerose categorie di arti e mestieri che hanno a che fare con la ruota.

L'episodio mistico di Caterina d'Alessandria invita ad andare oltre il simbolo sponsale. Il messaggio che ci vuole trasmettere è la stabilità dell'unione di amore e di pensiero. Il diamante infatti, simboleggia la fede forte, perfetta, le quattro perle, simboleggiano la purezza d'intenzione, di pensiero, di parola e di azione.

La santa è inginocchiata umilmente davanti al trono su cui è assisa la Vergine e offre il dito il Bambino Gesù per essere inanellato. Ai lati del trono troviamo sant'Agostino e san Nicola con i rispettivi elementi iconografici. Entrambi sono vestiti con il saio dei monaci eremitani. E' molto probabile che l'opera sia stata commissionata in ambito religioso agostiniano.

 

Oltre alla incerta data di nascita (forse il 287) e al fatto che fu sottoposta a martirio ad Alessandria d'Egitto nel 304, della sua vita si sa poco ed è difficile distinguere la realtà storica dalle leggende popolari che ne seguirono. Secondo la tradizione, Caterina era una bella ragazza egiziana che, in occasione dell'insediamento ad Alessandria del governatore Massimino Daia, avvenuto nel 305, si presentò a palazzo durante i festeggiamenti in cui si celebravano feste pagane con sacrifici di animali. Caterina rifiutò i sacrifici e chiese al governatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità.

Alla richiesta della ragazza, il governatore convocò alcuni retori perché la convincessero ad onorare gli dei. L'eloquenza di Caterina fu tale che essi stessi furono rapidamente convertiti al Cristianesimo. Il governatore ordinò la condanna a morte di tutti i retori e dopo l'ennesimo rifiuto di Caterina la condannò a morire su una ruota dentata. Questo strumento di tortura e condanna però si ruppe e Massimino fu obbligato a far decapitare la santa. Secondo una leggenda posteriore, il suo corpo fu trasportato dagli angeli sul monte Sinai. In questo luogo, nel VI secolo, l'imperatore Giustiniano fondò il monastero che porta il suo nome.