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Sant'Agostino e sua madre Monica
PIETER COECKE VAN AELST
1500-1550
Collezione Privata
Sant'Agostino e sua madre Monica
L'opera proviene dalla bottega di Pieter Coecke van Aelst e raffigura un sant'Agostino vescovo con nella mano destra un cuore fiammante. Di fronte, nell'altra anta, possiamo osservare la figura in abiti monacali di sua madre Monica, che regge un libro su cui è posato un eccello, forse una specie di aquila.
La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.
Pieter Coecke van Aelst
Nato ad Aalst nel 1502 era figlio di un famoso produttore di arazzi. Pieter fu a bottega sotto la guida di Bernard van Orley e successivamente viaggiò in Italia prima di trasferirsi ad Anversa nel 1527. In questa città esercitò la professione di maestro pittore e stampatore. Sei anni dopo trasferì a Costantinopoli dove per un anno fu impegnato a realizzare una commissione di arazzi. Ritornato in patria, nel 1544 aprì uno studio-laboratorio a Bruxelles dove realizzò le sue opere.
Tra i suoi discepoli possiamo ricordare Gillis van Coninxloo, Willem Key, Nicolas Lucidel, Hans Vredeman de Vries e Michiel Coxcie. Fu inoltre maestro di Pieter Bruegel il Giovane e di Jan Bruegel il Vecchio. Joachim Beuckelaer era suo nipote. In particolare, van Aelst è noto per le sue realizzazioni ispirate dai trattati di architettura e arte scritti da Sebastiano Serlio, con i quali ha svolto un ruolo di primo piano per la diffusione dell'ideale rinascimentale, avviando la transizione dallo stile tardo gotico che al suo tempo era ancora predominante nel suo paese.
Realizzò decorazioni di pregevole fattura in occasione della entrata nel 1549 di Filippo II di Spagna nella città di Anversa.
Morì a Bruxelles nel 1550.