Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Coello Sanchez

PITTORI: Coello Sanchez

S. Girolamo e Agostino che regge un modellino del monastero reale dell'Escorial: il bambino e il mistero della Trinità

Agostino, Gerolamo e il bambino sulla spiaggia

 

 

COELLO SANCHEZ

1515-1590

Madrid, L'Escorial

 

S. Girolamo e Agostino che regge un modellino del monastero reale dell'Escorial: il bambino e il mistero della Trinità

 

 

 

Il quadro è oggi conservato all'Escorial a Madrid. Il pittore vi ha rappresentato due grandi Dottori della Chiesa: Girolamo,vestito da cardinale, con in mano una bibbia che non smette di guardare; Agostino con abiti vescovili, che regge un modellino del monastero reale.

Ai suoi piedi c'è un fanciullino con una conchiglia in mano che travasa dell'acqua e sembra mostrargli l'impossibilità a capire il mistero della Trinità, secondo uno schema iconografico comune nell'arte simbolica agostiniana. Sia Gerolamo che Agostino portano una fluente barba nera, ma i loro sguardi sono dimessi e si limitano a osservare le cose che stanno loro incontro.

 

L'episodio descritto in questa leggenda è abbastanza noto: Agostino, grande indagatore del problema del Bene e del Male, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto sparì, lasciando il grande filosofo nell'angoscia più completa. Secondo il parere di alcuni studiosi di parabole e leggende la narrazione potrebbe essere considerata un sogno effettivamente fantasticato dal Santo. Altri aggiungono che forse il colloquio non si sarebbe svolto esattamente come è stato raccontato, perché, prima di sparire, il Santo aveva potuto a sua volta replicare che la risposta non lo convinceva, in quanto - avrebbe obiettato - il mare e i misteri di Dio sono due realtà assai diverse. Pur impossibile, sarebbe stato teoricamente verosimile immaginare il versamento del mare in una buca e allora allo stesso modo si sarebbe potuto supporre che i misteri divini avrebbero potuto entrare in un cervello umano adatto allo scopo e se l'uomo non aveva ricevuto una mente con tali qualità la colpa sarebbe da imputare a Dio, che non aveva appunto voluto che i suoi misteri fossero concepiti dall'uomo, per lasciarlo nell'ignoranza e nel dubbio più atroci.

"Perché Dio non vuole essere capito?" avrebbe domandato il Santo al pargolo divenuto improvvisamente pensieroso. "Te lo dimostro subito" rispose il bambino dopo un momento di perplessità e così, mentre parlava, con il secchiello divenuto improvvisamente grandissimo e mostruoso, in un sol colpo raccolse l'acqua del mare, prosciugandolo, e la pose nella buca, che si allargò a dismisura fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il Santo si svegliò con le lacrime agli occhi e capì.

 

Alonso Coello Sanchez

Nato a Benyfayro, Valenciz, in Spagna, nel 1513 o 1515, Coello morì a Madrid nel 1590. Il suo nome è Coello di origini portoghesi tanto che il re Filippo II lo chiamava il Tiziano Portoghese. Non abbiamo alcuna informazione precisa che Sánchez sia mai stato mai in Italia, ma certamente ha accuratamente copiati i dipinti di Tiziano, sotto l'influenza di Sir Antonio Mor, che era il suo grande maestro. Nel 1552 ha accompagnato Mor quando fu chiamato da Carlo V a dipingere i ritratti della famiglia reale. Sánchez poi è entrato a servizio di Don Juan di Portogallo, che aveva sposato Joanna, la figlia di Carlo e la sorella di Filippo II. Alla morte dell'Infante Don Juan, la sua vedova raccomandò il pittore a suo fratello Filippo. Siccome Mor aveva lasciato la Corte e si era ritirato a Bruxelles, Filippo II nominò Coello pittore di camera. Egli fu uno dei primi spagnoli a fare un ritratto di corte. Poiché il suo lavoro venne molto richiesto Coello raggiunse un certo grado di agiatezza. Ha dipinto Gregorio XIII e Sisto V, molti dei grandi di Spagna, il Cardinal Farnese ed i duchi di Firenze e Savoia. Egli ha anche eseguito un notevole lavoro all'Escorial e dipinse l'arco trionfale eretto a Madrid per l'ingresso di Anne di Austria, moglie di Filippo II. Forse il suo ritratto più notevole, tuttavia, fu quello di San Ignazio di Loyola, eseguito da calchi presi ventinove anni prima, e dalle istruzioni e disegni di uno dei padri gesuiti. Il suo ritratto più grande fu quello del suo amico Padre Sigüenza. Fu sepolto a Valladolid, dove aveva fondato una casa per bambini trovatelli. Il suo epitaffio è stato scritto da López de Vega. Sánchez usa una colorazione simile a quello di Tiziano e i suoi ritratti sono potenti e realistici. Ce ne sono alla National Portrait Gallery di Londra, un altro a Vienna, tre a Bruxelles, e diversi a Madrid. Una delle chiese di quella città possiede uno schermo decorato da lui e destinato ad essere usato durante la Settimana Santa. I suoi quadri sono sempre stati apprezzati in Spagna, dove hanno venduto per ingenti somme di denaro in poche occasioni in cui sono venuti nel mercato. Coello dipinge Filippo II in quasi ogni tipo di costume, a piedi e a cavallo, e in molti atteggiamenti, ma non è generalmente considerata come successo con il suo regale aspetto, come è stato con alcuni degli ecclesiastici, i cui ritratti trasse in proporzioni nobile.