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PITTORI: Marcello Coffermans

Agostino e la Natività di Cristo

Agostino e la Natività di Cristo

 

 

MARCELLO COFFERMANS

1550-1575

Parigi, Piasa Asta del 13 giugno 1997, numero 1

 

Agostino e la Natività di Cristo

 

 

 

In questo trittico compare nel pannello di sinistra la figura di sant'Agostino. Il pannello centrale  presenta l'episodio della natività di Gesù con la presenza dei pastori. Nel pannello di destra è stato dipinta l'immagine di san Giacomo Maggiore. Giacomo di Zebedeo, detto anche il Maggiore era uno dei dodici apostoli. È soprannominato il «Maggiore» per distinguerlo dall'apostolo omonimo, Giacomo di Alfeo detto «Minore» o "il fratello del Signore".

In varie circostanze Agostino appare nell'ambito della Sacra famiglia di Gesù. Si tratta di tavole pietistiche dettate da devozioni abbastanza diffuse che legano la figura del santo a quella importantissime della Vergine e del Bambino.

Con l'espressione Sacra Famiglia, nella dottrina cristiana, si intende la famiglia di Gesù, composta da Gesù stesso, da Maria e da Giuseppe. Oggi si preferisce sostituire l'espressione Sacra Famiglia con l'espressione Famiglia di Nazareth, essendo la Sacra Famiglia originaria di Nazaret.

Il tema dell'Incarnazione è legato a una espressione tipica del vocabolario agostiniano: l'umiltà. E' il segno che contraddistingue Cristo sin dal suo apparire nella grotta di Betlemme. Di fronte ad un Dio che si rivela nel segno dell'umiltà, l'uomo non può che spogliarsi di ogni segno di grandezza e di superbia. Agostino stesso lo ricorda nelle Confessioni, riportando la propria esperienza. Agostino in questo trittico non è direttamente partecipe della scena principale, ma vi si affaccia con alle spalle il crocefisso. Il santo indossa i paramenti episcopali e tiene nella mano sinistra il bastone pastorale. In testa porta una elegante mitra, mentre il suo volto giovanile esprime una profonda commozione alla vista del crocefisso.

 

 

Marcello Coffermans

La data esatta della sua nascita e della morte sono sconosciute. Rimase comunque attivo nella città di Anversa, almeno tra il 1549, data di inizio del suo apprendistato, e il 1575. Nel 1554, dopo aver superato l'esame di maestro pittore, aderì alla Gilda di San Luca e nel 1575 fece lo stesso la figlia Isabella.

Il suo stile di pittura venne influenzato dalla cultura artistica di Bruges, dato che la sua attività fu legata ad alcuni artisti di questa scuola come Ambrosius Benson, Gerard David e Hans Memling. Si esprime con uno stile arcaico che si ispira ai primi pittori fiamminghi del Quattrocento e del primo Cinquecento. Frequentemente utilizzò come soggetti le incisioni classiche di Albrecht Dürer e Martin Schongauer, mostrando grande fedeltà ai modelli originali. Caratteristici sono le sue tipologie femminili, idealizzate, con un viso ovale e gli occhi socchiusi. Caratteristico è pure l'uso dei colori a smalto, prevalentemente su toni blu.

I suoi dipinti generalmente sono di piccole dimensioni e trattano temi religiosi, destinati principalmente ai mercati europei, soprattutto quelli spagnoli. Ancora oggi sono presenti nel Museo de Bellas Artes, nel Monastero de las Descalzas Reales, nel Monasterio de Yuste, Monastero dell'Escorial, al Museo del Prado, al Palacio del Virrey Laserna, al Museo Lázaro Galdiano e al Museo de Villadiego a Burgos.