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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Pittore di SerinaPITTORI: Pittore di Serina
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
PITTORE DI SERINA
1500-1599
Costa Serina, chiesa dell'Ascensione
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa con san Matteo
L'affresco origina da un ambito culturale bergamasco del Settecento. Il dipinto murale che raffigura sant'Agostino e san Matteo appartiene a un insieme di figure che costituiscono un ciclo di dipinti di santi.
Dipinto con la tecnica ad affresco l'opera si presenta in mediocre stato di conservazione. L'affresco si trova nella chiesa dell'Ascensione, posta nell'omonima frazione. L'edificio risale al XV secolo, periodo di cui conserva interessanti affreschi, ed è stato per molti anni l'unica parrocchia della zona.
La figura di sant'Agostino è parzialmente mutila, poiché è scomparso il viso del santo. Vestito da vescovo, è stato raffigurato seduto in cattedra con nella mano sinistra il bastone pastorale e nella destra un voluminoso libro chiuso che trattiene sulla gamba. In testa Agostino porta la mitra mentre un'aureola gli corona il capo. indossa una vistosa veste con una croce sul petto che si staglia sull'azzurro di fondo del tessuto.
Come spesso accade nella sua iconografia, anche in questa occasione Agostino è statoe raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.