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PITTORI: Piero di Cosimo

Immacolata Concezione con i santi Agostino, Bernardo di Chiaravalle, Francesco, Gerolamo, Tommaso d'Aquino, Anselmo, Dio Padre ed angeli

Immacolata Concezione con Agostino e altri santi

 

 

PIERO DI COSIMO

1516

Fiesole, Chiesa di S. Francesco

 

Immacolata Concezione con i santi Agostino, Bernardo di Chiaravalle, Francesco, Gerolamo, Tommaso d'Aquino, Anselmo, Dio Padre ed angeli

 

 

 

Piero di Cosimo fu un pittore fiorentino che si formò nello studio di Cosimo Rosselli. Tra i suoi primi lavori lo troviamo come suo assistente nella pittura degli affreschi della Cappella Sistina (cominciati nel 1481). La fonte principale delle informazioni su lui è Vasari che, nelle Vite, lo ritrae come un eccentrico dai gusti specialissimi, la cui dieta era costituita principalmente da uova, che cuoceva e mangiava nello stesso momento in cui le usava per fare della colla, e questo per non perdere tempo e non consumare troppo combustibile.

Nessuna delle sue pitture pervenute a noi è firmata, datata o documentata e le attribuzioni correnti principalmente dipendono dalle notizie fornite da Vasari. Piero era un pittore dall'immaginazione fantastica. La sua immaginazione è stata collegata alla sua capacità di osservazione. Vasari precisa che ha disegnato eccellentemente per tutta la vita. Delle sue mitologie, la più pregnante forse è la morte erroneamente nominata di Procris (Londra, Galleria Nazionale) in cui un fauno deplora la morte di una crisalide, mentre un cane in cerca la osserva malinconico e addolorato. Piero è stato affascinato dagli animali, che caratterizzano molte delle sue pitture.

Inoltre ha dipinto un ritratto elegiaco della tragica vicenda di Simonetta Vespucci, una celebrata bellezza fiorentina che morì a soli 23 anni. Il ritratto postumo di Piero è pieno dei simboli concernente la sua morte iniziale. Fra le sue pitture a carattere religioso la più importante è senz'altro la sua Immacolata Concezione (Firenze, Uffizi) che viene qui riprodotta, dove compaiono molti santi, fra cui Agostino. Piero di Cosimo si è rivelato un artista estremamente originale, la cui influenza toccò Signorelli e più tardi Leonardo e il suo pupillo Andrea del Sarto. L'opera è attualmente conservata nella chiesa di S. Francesco a Fiesole.

 

L'Immacolata Concezione di Maria è stata proclamata nel 1854 da Papa Pio IX. La storia della devozione per Maria Immacolata ha tuttavia una lunga storia che parte dalle origini della Chiesa stessa. La proclamazione del dogma che come sempre non ha introdotto una novità, ha semplicemente coronato una lunghissima tradizione. Già i Padri della Chiesa d'Oriente, nell'esaltare la Madre di Dio, avevano espresso concezioni e dottrine che la ponevano al di sopra del peccato originale. L'avevano chiamata: "Intemerata, incolpata, bellezza dell'innocenza, più pura degli Angioli, giglio purissimo, germe non-avvelenato, nube più splendida del sole, immacolata ". In Occidente, però, la teoria dell'immacolatezza trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che restava la più sublime delle creature, ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto in virtù del sacrificio di Gesù. Se Maria fosse stata immacolata, se cioè fosse stata concepita da Dio al di fuori della legge dei peccato originale, comune a tutti i figli di Eva, ella non avrebbe avuto bisogno della Redenzione, e questa dunque non si sarebbe potuta più dire universale.

Agostino, pur volendo mantenere Maria lontana quando si tratta di peccato, non può ammettere alcuna salvezza al di fuori di Cristo. Riconduce, pertanto, Maria all'alveo della condizione umana inficiata dalla colpa originale e bisognosa di redenzione affermando che ella sarebbe stata concepita nel peccato per esserne poi subito liberata. Indubbiamente il riferimento alla redenzione è il tema centrale con cui dovrà confrontarsi, d'ora in avanti, la verità dell'Immacolata Concezione.