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PITTORI: Maestro fiorentino

Sant'Agostino vescovo e monaco

Sant'Agostino vescovo e monaco

 

 

MAESTRO FIORENTINO

1500-1599

Empoli, Museo della Collegiata di S. Andrea

 

Sant'Agostino vescovo e monaco

 

 

 

La tavola è opera di un anonimo pittore fiorentino cinquecentesco. L'opera è conservata ad Empoli presso il Museo della Collegiata di S. Andrea.

In questa raffigurazione il santo reca gli attributi episcopali, ma nel contempo indossa la tonaca nera degli Eremitani. Questo particolare è abbastanza diffuso nella iconografia agostiniana e ha lo scopo di rafforzare l'idea e la tradizione che gli Eremitani avessero come loro vero fondatore proprio sant'Agostino.

Agostino dopo il suo ritorno in Africa aveva condotto una vita appartata prima a Tagaste nella sua città natale e poi anche a Cartagine. In questo periodo, assieme ad amici, fondò delle piccole comunità, che sono le prime esperienze di quelle che diventeranno negli anni seguenti dei veri e propri monasteri. L'iconografia agostiniana ha sempre privilegiato, specialmente alle origini della fondazione dell'ordine agostiniano nel XIII secolo la figura dell'Agostino monaco, riconoscendo nel santo l'autentico fondatore dell'ordine stesso. In queste rappresentazioni il santo appare con la tradizionale veste nera dei monaci agostiniani.

 

Ricevuta la grazia, insieme con altri concittadini e amici che ugualmente servivano a Dio, volle tornare in Africa, alla sua casa e ai suoi campi. Tornato, vi rimase circa tre anni; e dopo aver ceduto quei beni, insieme con quelli che gli erano vicini viveva per Dio, con digiuni preghiere buone opere, meditando notte e giorno la legge del Signore. 3. 2. E tutto ciò che Dio faceva comprendere a lui che meditava e pregava, egli faceva conoscere a presenti e assenti con discorsi e libri.

POSSIDIO, Vita beati Augustini 3, 1.

 

Nella tavola il santo è stato raffigurato secondo il tradizionale canone che lo vuole un uomo maturo, dallo sguardo vivido, con una folta barba e baffi. Inoltre porta in testa la mitra e con la mano destra regge il bastone pastorale. Sullo sfondo si può intravedere, attraverso l'apertura, un paesaggio aperto, con un gusto tardo quattrocentesco.