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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Ludovico FiumicelliPITTORI: Ludovico Fiumicelli
La Vergine in trono con il Bambino e santi
LUDOVICO FIUMICELLI
1536
Padova, chiesa degli Eremitani, Sacrestia
La Vergine in trono con il Bambino e i santi Agostino, Giacomo, Marina e Filippo
Questa pala d'altare di Ludovico Fiumicelli raffigura la Madonna col Bambino in trono ai cui piedi si muovo diversi santi. Sono riconoscibili, partendo da sinistra i santi Agostino, Giacomo minore, Marina, in veste da monaco, il doge Andrea Gritti e Filippo apostolo, che sorregge la croce: l'opera fu voluta per la chiesa degli Eremitani a Padova da Pellegrino Nasello, priore del convento degli eremitani di Padova, Il 25 settembre del 1536 il priore affidò a Fiumicelli l'esecuzione di questa pala da consegnare entro la Pasqua dell'anno seguente.
Nel contratto si precisa che la tela avrebbe dovuto rappresentare i santi apostoli Giacomo e Filippo, titolari della chiesa, sant'Agostino, santa Marina, la Vergine in maestà e degli angeli. Il dipinto viene commissionato per sessanta ducati e i termini della consegna vengono fissati per la Pasqua dell'anno successivo. La presenza di santa Marina nel dipinto è correlata a quella del doge Andrea Gritti ed è giustificata dal fatto che tale figura cominciò ad assumere un ruolo importante dal momento in cui il 17 luglio del 1510, giorno dedicato alla festa della santa, l'esercito veneziano sotto il comando di Andrea Gritti sconfisse sulle mura di Padova gli imperiali di Leonardo Trissino. Gritti è presente nella pala ai piedi della Vergine nell'atto di offrire il modellino della città di Padova; si mostra in veste dogale, essendo stato eletto doge nel 1523.
La pala venne collocata sull'altare maggiore in sostituzione del polittico di Giuliano e Pietro da Rimini datato al 1324. L'altare in quella occasione venne riconsacrato anche al nome di Santa Marina. La tela, che oggi è sistemata nella sacrestia, come da contratto, raffigura la Vergine Maria in trono, "cum ornamentum angelorum", fiancheggiata da un lato dai santi indicati sopra oltre al doge Andrea Gritti. Nella realizzazione della struttura del dipinto Fiumicelli fece ampio uso del prototipo tizianesco della pala Pesaro con la Madonna seduta di tre quarti su un alto trono fiancheggiato da imponenti colonne.
Il quadro di Fiumicelli, che pur non manca di una certa monumentalità, presenta tuttavia una serie di personaggi irrigiditi nei movimenti e definiti da ombre nette e fortemente incise. la Madonna e il Bambino siedono su un alto trono che si erge nella metà sinistra del dipinto, mentre fa loro da controparte un'architettura imponente che ha la funzione di chiudere a destra la composizione e far scendere lo sguardo sui tre personaggi ai piedi della Vergine. I pagamenti per la realizzazione della pala si protrassero fino al 18 maggio 1537.
La tela, fortunatamente documentata e in buono stato, è una tra le opere più notevoli realizzate da Fiumicelli ed è spesso ricordata come la realizzazione massima del pittore. La pala comunica comunque, nonostante la lieve rigidità, un'impressione di grandiosità, adeguata alla sua ubicazione dietro l'altare maggiore.
Ludovico Fiumicelli
Figlio di Bernardino, Ludovico Fiumicelli nacque a Vicenza verso il 1500. Ha operato soprattutto a Treviso e in altri centri della Marca veneta. Seguace di Tiziano, collaborò con vari artisti, come Francesco Beccaruzzi e soprattutto Paris Bordon, di cui era amico e forse parente. Fiumicelli fu particolarmente attivo come affrescatore, specialmente di esterni, come nel caso delle facciate esterne di casa Ghiotti a Serravalle (1522) e del Monte di Pietà a Conegliano (1524). Ludovico fu anche un uomo d'armi e ricoprì la carica di capitano degli archibugieri di Conegliano.
Fra le sue opere possiamo citare un Cristo in croce e una Annunciazione nella chiesa dell'Annunciazione a Campolongo (1531), una Madonna col Bambino e i santi protettori di Padova nel Museo Civico di Padova (1537), il ciclo di affreschi nella cappella di Sant'Anna nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Treviso (1539-1540) e anche la Moltiplicazione dei pani e dei pesci nella Cappella dei Rettori del Monte di Pietà a Treviso (1540).
Dopo i lavori patavini Fiumicelli fece ritorno a Treviso, dove sembra abbia risieduto fino alla morte verso il 1581. Nel 1538 l'artista fu presente come testimone alla stipula di un contratto nel convento degli eremitani di S. Margherita e l'anno successivo prese in affitto una casa in piazza dell'Ospedale dei battuti. Nel 1539 gli eredi del nobile trevigiano Pier Francesco Barisan gli commissionarono una pala con i santi Margherita, Agostino, Giovanni Battista, e, nella predella, la Storia di santa Margherita, oggi perduta, per la cappella maggiore della chiesa di S. Margherita. Due mesi dopo gli venne affidata la decorazione ad affresco della cosiddetta cappella del Battistero, nella chiesa di S. Maria Maggiore di Treviso, un lavoro a cui è legata gran parte della sua fama.
A proseguire la sua attività artistica fu il figlio Matteo, mediocre pittore, a cui vengono attribuiti alcuni dipinti nelle chiese di Treviso.