Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Arnaud de Moles

PITTORI: Arnaud de Moles

Tolle lege nel giardino di Milano

Tolle lege nel giardino di Milano

 

 

ARNAUD DE MOLES

1507-1513

Fleurance, chiesa di san Lorenzo

 

Tolle lege nel giardino di Milano

 

 

 

La scena del tolle lege nel giardino di Milano è raffigurata in modo originale su una vetrata del Coro della chiesa di san Lorenzo a Fleurance in Occitania nel Dipartimento di Gers. L'opera risale al XVI secolo e caratterizza la figura di Agostino in una finestra dove sono presenti anche san Lorenzo e Maria Maddalena.

In primo piano è raffigurato Agostino in ginocchio in un giardino dinanzi ad un libro aperto deposto nell'erba. Il santo gira fra le mani un cappello ed ha lo sguardo rivolto verso l'alto dove scende dal cielo un angelo che porta un cartiglio dove è scritto TOLLE ET LEGE.

Il santo, dal volto giovanile, ha un'espressione meravigliata e quasi attonita, forse ancora incapace di comprendere pienamente quanto gli sta succedendo. Sullo sfondo si vedono le grandi architetture classiche di una città come quella di Milano. La romanità dell'epoca in cui si svolge la scena è simbolizzata dalla presenza di una enorme colonna tortile in primo piano a destra dell'immagine. In pedice alla scena è riportata la scritta SAINT·AUGUSTIN.

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze ... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29

 

 

Arnaud de Moles

Arnaud de Moles con la sua famiglia si era stabilito e lavorava a Saint-Sever Cap de Gascogne. Divenuto un celebre maestro vetraio diresse un importante laboratorio formando numerosi allievi. Nel 1524 gli commissionato un sepolcro sopra l'altare maggiore della chiesa di Saint-Romain a Tolosa, ma la morte, sopravvenuta poco dopo, gli impedì di realizzarlo.

Tra la sua produzione notevole è l'insieme delle diciotto vetrate realizzate tra il 1507 e il 1513 per la cattedrale di santa Maria d'Auch. Le finestre sono presenti in tutte le cappelle dell'ambulacro: dopo tre vetrate istoriate, poste all'inizio, al centro e alla fine del percorso, che rappresentano rispettivamente la Creazione e il Peccato, la Croce di Cristo e la Resurrezione, le altre presentano personaggi biblici: patriarchi, profeti, apostoli, a cui si aggiungono le Sibille.

La chiesa san Lorenzo a Fleurance possiede tre sue vetrate realizzate tra il 1507 e il 1513: sull'asse del coro troviamo la raffigurazione della Santissima Trinità; a nord, scene della vita dei santi, fra cui quella del tolle lege di Agostino; e a sud, l'Albero di Jesse.

Altre vetrate colorate furono realizzate da Michel de Tolzan o Toulza, uno dei suoi studenti. Anche la chiesa dell'Isle-en-Dodon nella Alta Garonna possiede quattro vetrate attribuite ad Arnaud de Moles o ai suoi allievi.

Al crocevia tra Medioevo e Rinascimento, Arnaud de Moles, impone una nuova visione, sia nello stile che nei temi scelti, che si stacca dalla tradizione. I suoi personaggi sono assai realistici, tanto che si può ipotizzare che abbia preso a modello persone del suo tempo. La qualità principale di Arnaud de Moles è dovuta essenzialmente alla sua maestria tecnica e alla ricchezza e profondità del colore. Egli ottiene questi significativi progressi grazie a nuove metodiche di lavoro, come l'uso di vetri colorati sottili, incollati su vetri incolori. Contrariamente alle usanze del suo tempo, Arnaud de Moles lasciò la sua firma e la data sulle sue vetrate.