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PITTORI: Francken Frans il Vecchio

Battesimo di Agostino di Francken Frans il Vecchio ad Anversa

Battesimo di Agostino

 

 

FRANCKEN HANS il VECCHIO

1587

Anversa, Cattedrale di Nostra Signora

 

Battesimo di Agostino

 

 

 

L'opera è stata dipinta da Francken Frans il Vecchio (1542-1616) nel 1587 e fa parte di un Trittico, noto come Gesù in mezzo ai Dottori, che si conserva ad Anversa nella chiesa cattedrale di Nostra Signora.

La scena rappresenta il pannello di sinistra dell'intera opera e raffigura la scena del battesimo di Agostino. Al centro della scena si erge maestoso il vescovo Ambrogio, mentre Agostino è in basso a destra inginocchiato con le mani giunte in preghiera.

Tutto intorno una gran folla, tra cui si scopre anche Monica, assiste alla scena in un ambiente e con vestiti che rispecchiano l'età cinquecentesca.

Milano fu la tappa decisiva della conversione di Agostino. Qui ebbe l'opportunità di ascoltare i sermoni di Ambrogio che teneva regolarmente in cattedrale, ma se le sue parole si scolpivano nel cuore di Agostino, fu la frequentazione con un anziano sacerdote, san Simpliciano, che aveva preparato Ambrogio all'episcopato, a dargli l'ispirazione giusta; il quale con fine intuito lo indirizzò a leggere i neoplatonici, perché i loro scritti suggerivano "in tutti i modi l'idea di Dio e del suo Verbo".

Dopo un lungo percorso spirituale di avvicinamento al cattolicesimo, Agostino abbandonò l'insegnamento di retorica, Agostino lasciò tutto, e si ritirò insieme alla madre, il figlio ed alcuni amici, ad una trentina di km. da Milano, a Cassiciaco, l'attuale Cassago Brianza, in meditazione e in conversazioni filosofiche e spirituali; volle sempre presente la madre, perché partecipasse con le sue parole sapienti. Nella Quaresima del 386 ritornarono a Milano per una preparazione specifica al Battesimo, che Agostino, il figlio Adeodato e l'amico Alipio. Il giorno di Pasqua Agostino ricevette il battesimo insieme all'amico Alipio che era stato convertito dalle prediche di S. Ambrogio, e ad Adeodato, figlio dello stesso Agostino, natogli mentre era ancora filosofo pagano. Allora S. Ambrogio secondo quello che lui stesso dice, gridò: Te Deum laudamus. S. Agostino seguitò: Te Dominum confitemur.

 

Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.

AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14

 

 

I Francken furono una famiglia di pittori che vissero ad Anversa nel Cinquecento e nel Seicento. Nella loro cerchia se ne contano ben undici. Parecchi hanno avuto lo stesso nome, di qui la confusione nella classificazione delle loro opere che sovente non differiscono molto nello stile o nella esecuzione.

Il capostipite e il più anziano dei Franckens fu Nicola di Herenthals: morì ad Anversa nel 1596, con una discreta reputazione di bravo pittore. Purtroppo non conosciamo alcuna sua opera. Ebbe tre figli che educò all'arte pittorica.

Il figlio maggiore fu un certo Hieronymus Francken. Frans, il secondo figlio di Nicola di Herenthals, viene ricordato come Frans Francken I il Vecchio. Nacque verso il 1544, fu immatricolato come pittore ad Anversa nel 1567 e vi morì nel 1616. Anch'egli fu allievo di Floris e acquisì lo stile duro e i colori sgargianti del suo maestro. Molti dei suoi quadri sono nel museo di Anversa.

Frans Francken I ebbe un figlio che portava il suo stesso nome e che è conosciuto come Frans Francken II. Frans Francken I si faceva chiamare come "il Vecchio" per distinguersi da suo figlio, che si firmava invece "il più giovane".

Ambrosius Francken I fu Il terzo figlio di Nicola di Herenthals.