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PITTORI: Antonello Gagini

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

ANTONELLO GAGINI

1509-1536

Palermo, Cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua che raffigura sant'Agostino è posta nel pilastro a destra della navata centrale della cattedrale di Palermo. Questa scultura fa parte del gruppo dei Dottori della Chiesa, san Girolamo e san Gregorio Magno, sant'Agostino e sant'Ambrogio, che dopo la ristrutturazione della Cattedrale di Palermo del 1780, venne sistemato alla base dei pilastri che reggono la cupola quale allegoria delle fondamenta su cui poggia la Chiesa.

Le attuali dislocazioni di questa come delle altre numerose opere scultoree derivano dal disassemblamento della Tribuna che aveva realizzato Antonello Gagini. Questa operazione venne eseguita nell'ambito delle ristrutturazioni promosse da Ferdinando Fuga e pesantemente realizzate dal palermitano Giuseppe Venanzio Marvuglia sotto la direzione dei lavori di Giovan Battista La Licata. Nei primi anni del XIX secolo è documentata la disposizione sulla coronatura esterna dei merli mentre l'attuale collocazione dei manufatti è sviluppata sui pilastri della navata centrale, ai vertici del transetto, presso i pilastri della cupola, sui contrafforti e nell'emiciclo dell'abside.

Antonello Gagini lavorò alla realizzazione della Tribuna dal 1509 fino alla morte avvenuta nel 1536. Dopo la sua morte l'opera scultorea proseguì per mano dei figli Fazio, Giacomo, Vincenzo e Antonio.

 

 

Antonello Gagini

Nato a Palermo nel 1478 Antonello era figlio dell'artista svizzero Domenico Gagini, la cui famiglia aveva dato e darà innumerevoli maestri di scultura, statuaria e architettura al Rinascimento siciliano.

Dal primo matrimonio con Caterina de Blasco nascono i figli Giandomenico, Antonino e Giovannella. Rimasto vedovo nel 1514 si risposa l'anno seguente con Antonina Valena, da cui nascono i figli Giacomo, Fazio, Vincenzo, Florenzella, Giovanna andata in sposa allo scultore Fedele da Carona e vari altri figli morti precocemente. Dal 1498 fino al 1507 si stabilisce a Messina dove apre una propria attività commerciale di importazione di marmo dalla Toscana e dove inizia una prima bottega di scultore marmoraro. Nel 1505 Antonello intraprende un viaggio a Roma dove resta impressionato dalle opere di Michelangelo e nel 1508 si trasferisce a Palermo. In questa città riorganizza con mentalità industriale la bottega di famiglia mettendo a libro paga i lombardi Andrea Mancino, Antonio e Bartolomeo Berrettaro già suoi concorrenti. Inoltre avvia tutti i figli alla sua attività, talmente redditizia da consentirgli di aprire due botteghe. La prima è locata presso il Duomo e assolve la funzione di un vero e proprio cantiere di lavorazione. La seconda bottega si trova al porto dove viene allestita una galleria dei lavori finiti, pronti all'esportazione in tutta la Sicilia e in Calabria. per la sua posizione questa bottega è anche scalo per il commercio non solamente dei marmi. Antonello studia architettura con suo padre e coltiva questa passione anche nei suoi viaggi in Toscana per acquistare i marmi. In particolare studia il trattato di Vitruvio, una cui copia lascia al figlio Fazio. Nel 1536 la vedova compila un particolareggiato inventario dei beni posseduti, probabilmente per descrivere l'asse ereditario del marito morto. Antonello Gagini è stato sepolto nella cappella della corporazione dei marmorari o scultori, sotto il titolo dei Santi Quattro Coronati nella chiesa di san Francesco d'Assisi di Palermo.