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PITTORI: Bartolomeo di Gentile

Sant'Agostino e san Sebastiano

Sant'Agostino e san Sebastiano

 

 

BARTOLOMEO DI GENTILE

1499

Urbino, Palazzo Ducale

 

Madonna in trono con sant'Agostino, san Sebastiano e santi

 

 

 

Questa opera di Bartolomeo di Gentile è oggi conservata al Palazzo Ducale di Urbino. La tavola misura 2 m in altezza per 1,75 in larghezza. L'iscrizione nel cartiglio sul gradino del trono riporta sia il nome dell'autore che la data di esecuzione: BARTOLOMEUS M/ GINTILIS D'URBINO/ PINXIT/ A. M.CCCCLXXXXIX. Firma e data dell'opera sono dipinte a lettere capitali. Sant'Agostino vi è raffigurato come vescovo: porta una preziosa mitra in testa, indossa abiti riccamente lavorati e tiene in mano un libro aperto, oltre al bastone pastorale. Ha un viso afflitto e pieno di compassione, un'espressione che viene accentuata dai segni delle rughe sulla pelle e dalla barba e dai capelli grigi.

Di fianco a lui legato a un palo, c'è san Sebastiano, martirizzato con una serie di frecce che gli trafiggono il corpo. Sebastiano è in lacrime mentre rivolge gli occhi lontani alla ricerca della salvezza divina. Il paesaggio circostante è molto fantastico e ricostruito in tono quasi surreale. Lo stesso artista dipinse un sant'Agostino nella chiesa parrocchiale di Ginestreto.

 

Di Sebastiano conosciamo una Passio, che ne racconta la vita di soldato nell'esercito di Diocleziano. Fu condannato ad essere trafitto da frecce. Il carattere leggendario della vita ne diffusero il culto e l'iconografia fino al '400 e al Rinascimento. Patrono di Milano, è invocato come protettore dalla peste.

Ambrogio (340-397) nel suo Commento al salmo 118 riferisce che Sebastiano era originario di Milano e si era trasferito a Roma. Informazioni e leggende sulla sua vita sono narrate nella Legenda Aurea scritta da Jacopo da Varagine ed in particolare nella Passio Sancti Sebastiani ("Passione di San Sebastiano"), opera a cura di Arnobio il Giovane, monaco del V secolo. Dato storico certo, che ne testimonia il culto sin dai primi secoli, è l'inserimento del nome di Sebastiano nella Depositio martyrum, il più antico calendario della Chiesa di Roma (del 354).

Spesso, in passato, Sebastiano veniva invocato come protettore contro la peste. Oggi è invocato contro le epidemie in generale, insieme a san Rocco. È particolarmente venerato in Sicilia fin dal 1575, anno in cui infuriò la peste e in molte città veniva invocato contro la terribile epidemia.