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PITTORI: Maestro dell'Adorazione di Glasgow

Battesimo di sant'Agostino

Battesimo di sant'Agostino

 

 

MAESTRO DELL'ADORAZIONE DI GLASGOW

1500-1520

Nashville, Vanderbilt Fine Arts Gallery

 

Battesimo di sant'Agostino

 

 

 

Il soggetto del raffigura il Battesimo di sant'Agostino ed è stato realizzato con la tecnica della tavola. L'opera misura in altezza 62.2 cm e in larghezza 74.9 cm e viene attribuita al cosiddetto Maestro dell'Adorazione di Glasgow. Vi sono tuttavia altre attribuzioni quali Johannes Hispanus o un Anonimo pittore ferrarese-bolognese cinquecentesco. Realizzato fra il 1500 e il 1520 il dipinto si trova attualmente dal 1961 a Nashville alla Vanderbilt Fine Arts Gallery. In precedenza è stato segnalato a New York nella Collezione S. H. Kress. l'opera originariamente era conservata a Volterra da dove uscì nel 1930.

In una scenografia rinascimentale, al centro del soggetto sta ritto in piedi un vescovo e ai suoi piedi un catecumeno in ginocchio e in preghiera che attende di essere battezzato. Tutto intorno una fola di curiosi e di fedeli assistono alla scena.

 

Milano fu la tappa decisiva della conversione di Agostino. Qui ebbe l'opportunità di ascoltare i sermoni di Ambrogio che teneva regolarmente in cattedrale, ma se le sue parole si scolpivano nel cuore di Agostino, fu la frequentazione con un anziano sacerdote, san Simpliciano, che aveva preparato Ambrogio all'episcopato, a dargli l'ispirazione giusta; il quale con fine intuito lo indirizzò a leggere i neoplatonici, perché i loro scritti suggerivano "in tutti i modi l'idea di Dio e del suo Verbo". Un successivo incontro con sant'Ambrogio, procuratogli dalla madre, segnò un altro passo verso il battesimo; fu convinto da Monica a seguire il consiglio dell'apostolo Paolo, sulla castità perfetta, che lo convinse pure a lasciare la moglie, la quale secondo la legge romana, essendo di classe inferiore, era praticamente una concubina, rimandandola in Africa e tenendo presso di sé il figlio Adeodato (ci riesce difficile ai nostri tempi comprendere questi atteggiamenti, così usuali per allora).

A casa di un amico Ponticiano, questi gli aveva parlato della vita casta dei monaci e di s. Antonio abate, dandogli anche il libro delle Lettere di S. Paolo; ritornato a casa sua, Agostino disorientato si appartò nel giardino, dando sfogo ad un pianto angosciato e mentre piangeva, avvertì una voce che gli diceva "Tolle, lege, tolle, lege" (prendi e leggi), per cui aprì a caso il libro delle Lettere di S. Paolo e lesse un brano: "Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri" (Rom. 13, 13-14).

Dopo qualche settimana ancora d'insegnamento di retorica, Agostino lasciò tutto, ritirandosi insieme alla madre, il figlio ed alcuni amici, ad una trentina di km. da Milano, a Cassiciaco, l'attuale Cassago Brianza, in meditazione e in conversazioni filosofiche e spirituali; volle sempre presente la madre, perché partecipasse con le sue parole sapienti.

Era venuta intanto la primavera; al principio della quaresima, Agostino ritornò dunque a Milano, con Alipio e Adeodato, per ottenere l'iscrizione tra i competentes, i catecumeni cioè ritenuti maturi che avrebbero ottenuto il battesimo per la Pasqua successiva. A Milano partecipò con il vescovo Ambrogio a una preparazione specifica al Battesimo, che Agostino seguì con il figlio Adeodato e l'amico Alipio. E nella notte sul 25 aprile 387, giorno di Pasqua, egli otteneva il lavacro rigeneratore, per mezzo di Ambrogio. Agostino ricevette il battesimo insieme all'amico Alipio che era stato convertito dalle prediche di S. Ambrogio, e ad Adeodato, figlio dello stesso Agostino, natogli mentre era ancora filosofo pagano. Allora S. Ambrogio secondo quello che lui stesso dice, gridò: Te Deum laudamus. S. Agostino seguitò: Te Dominum confitemur.

 

 

Maestro Adorazione di Glasgow

Forse il più interessante tra i pittori legati ad una formazione umbro-romana è il cosiddetto Maestro dell'Adorazione di Glasgow che Riccardo Naldi ha proposto di identificare con Alessandro Buono, che nel 1512 è chiamato a collaborare con il padre Pietro Buono (ovvero il monogrammista PETR) alla esecuzione di una pala destinata a Laurino nel Cilento ed è già indicato come magister. E' il pittore più interessante non tanto per la qualità della sua pittura, che pur è abbastanza sostenuta, nella sua grazia acerba e ingenua, quanto per la riuscita mescolanza degli ingredienti della sua cultura figurativa, il cui punto di partenza è dato dagli esiti stilistici paterni. Alessandro Buono sembra essere l'unico pittore attivo sul nascere del Cinquecento che svolga pensieri figurativi simili a quelli su cui si andava esercitando Andrea da Salerno.