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PITTORI: Anonimo Spagnolo

Agostino consegna la sua regola ai monaci

Agostino consegna la sua regola ai monaci

 

 

ANONIMO SPAGNOLO

XVI secolo

Guadalupe, Biblioteca del monastero

 

Agostino consegna la sua regola ai monaci

 

 

 

 

La tavola è una miniatura che si trova nel Libro delle Ore o Diurno 9, f. 123c, che si trova nella Biblioteca del Monastero di Guadalupe, una cittadina nella provincia di Càceres in Spagna.

Agostino è seduto in trono mentre, vestito da vescovo, indica con la mano destra un libro, che tiene con la mano sinistra, dove sta scritta la sua regola. Tutto intorno al trono stanno in preghiera e devozione un nugolo di frati ascoltano Agostino con grande attenzione.

La scena si svolge in un ambiente goticheggiante che però vede già affacciarsi la presenza delle novità architettoniche rinascimentali.

 

I più recenti studi concordano nell'attribuire a S. Agostino solo la Regula ad servos Dei; in epoca successiva questa Regula fu adattata al femminile e unita alla Lettera 211 che già conteneva indicazioni per le monache di Ippona. La Consensoria monachorum, invece, è stata attribuita ad un anonimo autore dell'ultimo periodo della letteratura visigotica in Galizia e scritta tra il 650 e il 711. L'Ordo monasterii pur restando nella tradizione della vita agostiniana un documento di riferimento venerando, non è stato più attribuito ad Agostino già dalla critica rinascimentale.

La grande diffusione della Regola di Agostino come vera e propria norma di vita cominciò nel secolo XI e soprattutto dopo che venne adottata nell'ambito nelle comunità di canonici regolari prima in Francia e poi nelle altre nazioni europee. È necessario, tuttavia, quando si parla di Regola agostiniana negli ambienti canonicali, accertarsi se il riferimento sia alla Regula tertia o Praeceptum, o alla Regula secunda o Ordo monasterii. L'Ordo monasterii, più esigente in quanto a disciplina, fu adottato tra gli altri, dai Canonici di Springiersbach e dai Canonici Regolari Premostratensi; tuttavia dopo il XIII secolo ad esso fu preferita la Regula tertia.