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PITTORI: Leone Leoni

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

POMPEO E LEONE LEONI

1581

San Lorenzo de el Escorial, monastero

 

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa statua in bronzo che raffigura sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa si trova nello spettacolare retablo della chiesa del monastero reale dell'Escorial.

La statua è attribuita a Leone Leoni che vi lavorò dal 1580 con la collaborazione del figlio Pompeo. A questi due artisti si deve infatti la fusione delle statue e degli elementi architettonici in bronzo per il retablo di S. Lorenzo El Real altrimenti noto come El Escorial. I due artisti italiani si concentrarono soprattutto sulle figure dei santi Luca, Marco, Gregorio, Agostino, che vennero modellate a Milano entro il 1581, e forse anche su sant'Ambrogio. Probabilmente per poter portare a termine questo impegnativo lavoro per la casa reale di Spagna, i due nel 1582 abbandonarono una commissione contemporanea per realizzare tre figure in bronzo raffiguranti i santi Ambrogio, Gervasio e Protasio da destinare alla porta del palazzo arcivescovile di Milano. Al retablo lavorarono oltre ai Leoni anche Giacomo Trezzo (1515-1589) e Juan Bautista Comane (...-1582).

La statua bronzea di Agostino è ubicata nel primo corpo del retablo in stile dorico, con sei colonne scanalate di basi marmoree sangue e capitali di bronzo dorato, come nei corpi rimanenti. Tra le colonne quattro nicchie con sfondo di diaspro verde contengono quattro statue dei Dottori della Chiesa. Il retablo si trova nella Capilla Mayor, la cui struttura costituisce un complesso cinquecentesco di grande ricchezza. L'altare presenta il tabernacolo a forma di tempio, il retablo è un grandioso monumento in marmo e bronzo, le pareti presentano numerosi dipinti e due gruppi in bronzo, capolavori dei Leoni, raffiguranti uno Filippo II in preghiera con la sua famiglia, l'altro Carlo V anche lui in preghiera con la famiglia.

 

 

Leone Leoni

Nacque nel 1509 probabilmente ad Arezzo o nei suoi dintorni. Se ne conosce il padre Giovan Battista, ma sono ignoti sia il nome della madre sia quello del maestro presso cui si formò come scultore. Sposò Diamante Martini, dalla quale ebbe i due figli Pompeo e Cinzia

Nel 1536 Leone accusato di aver coniato monete false per cui abbandonò la Zecca di Ferrara, dove lavorava come incisore dei coni e riparò a Venezia presso Pietro Aretino, grazie al quale conobbe Tiziano Vecellio, Iacopo Sansovino e il tipografo Francesco Marcolini.

Nel 1543 incontrò per la prima volta il ministro asburgico Antoine Perrenot de Granvelle, suo futuro protettore. Fuse per l'occasione una nuova medaglia per l'imperatore (al rovescio: "Salus publica") e ricevette da questo nel 1549 la commissione per un ritratto della defunta imperatrice (al rovescio: "Has habet et superat"),

Nel 1559 ferì Orazio Vecellio, figlio di Tiziano; ma neppure quest'episodio criminoso riuscì ad arrestare la carriera dello scultore, che non subì conseguenze penali. Forse tra il 1574 e il 1577, Leone fuse una statua in bronzo di Vespasiano Gonzaga Colonna, che venne eretta nel 1588 di fronte al palazzo ducale di Sabbioneta e che oggi si trova nella locale chiesa dell'Incoronata. Leoni morì a Milano nel 1590.

 

 

Pompeo Leoni

Figlio di Leone, nacque nel 1531 e seguì con grande successo le orme dl padre diventando uno scultore e medaglista di grande livello. Nella sua casa milanese detta degli Omenoni caratterizzata da otto enormi Telamoni che adornano la facciata era attiva una scuola che già il padre Leone Leoni aveva organizzato. In quella stessa scuola aveva appreso l'arte scultorea e quella della medaglistica. Oltre che per la committenza milanese, lavorò per la monarchia spagnola. Insieme al padre lavorò per il monastero dell'Escorial a Madrid. A lui viene attribuita la statua della principessa Giovanna nel Monastero de las Descalzas Reales. Al Castello sforzesco di Milano si conserva la Medaglia di Francisco Fernández de Liébana, che realizzò nel 1575. Morì a Madrid nel 1608.