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PITTORI: Maestro di Lonate

Padre Eterno, Evangelisti e Dottori nella volta a Lonate Pozzolo

Padre Eterno, con gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa

 

 

MAESTRO DI LONATE

1570-1590

Lonate Pozzolo, chiesa di san Pietro Apostolo

 

Padre Eterno, con gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa

 

 

 

La pittura si trova nella chiesa ubicata all'interno di quello che fu un convento di religiose umiliate, la cui esistenza è documentata dal 1490. Questo monastero dedicato a san Pietro Apostolo fu soppresso da Carlo Borromeo nel 1567 che unì le 15 monache di san Pietro e le 500 pertiche di terra di loro proprietà alle monache e al patrimonio di santa Maria degli Angeli in contrada Borgo,sempre a Lonate, anch'esse dell'ordine degli Umiliati. Degli affreschi che abbellivano la chiesa, oggi rimangono soltanto quelli del presbiterio, che rappresenta la zona meglio dipinta e meglio conservata. Nella volta trovano posto, fra i rigogliosi motivi floreali, numerose figure e sotto l'arco che divide la navata dal presbiterio sono raffigurati tutti i misteri del Rosario. Stucchi sagomati e dipinti incorniciano le singole scene e danno corpo al Padre Eterno che domina barbuto dalla volta attorniato, nei riquadri dagli Evangelisti e dai Dottori della Chiesa latina. Agostino è raffigurato come vescovo con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano sinistra: con la mano destra impugna una penna con cui sta scrivendo sopra un libro aperto. Il santo è seduto ed è in compagnia di san Marco e dei leoni che lo caratterizzano. Nei riquadri adiacenti troviamo san Gerolamo con Luca con il bue a destra e san Giovanni con l'aquila a sinistra. Nel riquadro opposto sono stati raffigurati sant'Ambrogio con il suo caratteristico staffile e papa Gregorio magno riconoscibile per la tiara che porta in capo.

Sono invece completamente perduti gli affreschi lungo la navata, sottoposta negli ultimi due secoli a forti modificazioni.

"Siamo tre suore, non sappiamo leggere ... lavoriamo la terra ... diamo pane vino minestra e ospitalità ai pellegrini poveri, ai religiosi, agli ecclesiastici di passaggio". Cosi dichiaravano le Umiliate di san Pietro Apostolo all'arcivescovo agostiniano Gabriele Sforza nel 1455. Il loro convento è già documentato dall'anno 1389 ed aveva la peculiarità di essere anche un ospizio. Dopo la soppressione la chiesa fu affidata ai Disciplini che vi si radunavano nei giorni di festa per recitare l'ufficio della Madonna, indossando un sacco penitenziale di canapa bianca.

La chiesa costituiva, con le sue numerose immagini evocative di modelli ed ispiratrici di comportamenti, una specie di "biblia pauperum". I Disciplini tennero chiesa e convento di san Pietro per due secoli, fino all'anno 1783, quando un decreto del governo austriaco sciolse questa confraternita.

Dell'edificio originario oggi rimane soltanto quello che era il presbiterio, con l'altare, certamente la parte migliore. Tutte le pitture furono affrescate da artisti che rimangono sconosciuti. Gli affreschi risalgono agli anni a cavallo tra Cinquecento e Seicento, come si deduce dall'incrocio delle testimonianze costituite dagli atti e decreti dei visitatori ecclesiastici.

Gli atti della visita di mons. Mario Corradi nel 1707 ci descrivo la grandiosità di questi affreschi: «Nella chiesa dei santi Pietro e Paolo si sale alla cappella del presbiterio mediante un gradino di pietra, su cui poggia la balaustra di legno. Sopra l'altare stanno due ripiani di mattoni dipinti e, in una cornice di stucco dipinta e dorata contenente una seconda cornice di legno dorata con vetri e tendina scorrevole, e dipinta direttamente sul muro, tra le sante Maria Maddalena e Marta, la Madre di Dio nell'atto di allattare il divino bambino. Ai lati dell'altare sono dipinti san Pietro e san Paolo. La cappella è larga cubiti 9, profonda 7,5 [un cubito equivale a 43 cm]; il pavimento è alla veneziana; la volta a fornice è tutta dipinta con immagini, così come le pareti; le finestre sono due. Nell'arco all'ingresso della cappella sta una architrave con il crocifisso. Pavimento alla veneziana anche nell'attigua sacristia, che è voltata e munita di una finestra e di due armadi. La chiesa, a pianta rettangolare, è lunga cubiti 22, larga 13 e mezzo. Ha il soffitto a cassettoni, due finestre, l'acquasantiera di marmo. A metà della parete settentrionale, tutta dipinta, una porta conduce al pulpito, dentro il quale pendono le corde delle due campane collocate sopra il campanile. Sulla parete meridionale una porta immette sulla strada, un'altra introduce alla scala di pietra che porta all'oratorio dei confratelli Disciplini posto in fondo alla chiesa ... »