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PITTORI: Hans Lutz

Agostino vescovo e il bambino sulla spiaggia

Agostino vescovo e il bambino sulla spiaggia

 

 

HANS LUTZ

1513-1514

Bolzano, Cattedrale dell'Assunta

 

Agostino vescovo e il bambino sulla spiaggia

 

 

 

Il Duomo di Bolzano è ricco di opere d'arte e tra queste un posto di primo piano va attribuito al pulpito, realizzato in stile gotico con pietra arenaria da Hans Lutz von Schussenried. I quattro rilievi raffigurano i quattro Padri della Chiesa i santi Agostino, Gerolamo, Gregorio Magno e Ambrogio. La loro esecuzione risale al periodo del completamento della struttura gotica della chiesa medievale che sorgeva sui resti di una basilica paleocristiana del VI secolo. La struttura gotica fu completata nel 1519 con l'erezione del campanile tardo-gotico alto 65 metri, opera dell'architetto Burkhard Engelberg di Augusta e di Hans von Lutz.

E' ancora visibile una lapide-iscrizione che testimonia i lavori alla chiesa di Hans Lutz di Schussenried nel primo Cinquecento (1501-1519). A questo proposito circola a Bolzano una leggenda raccolta da Johann Adolf Heyl. Si narra la nascita del campanile della chiesa parrocchiale di Bolzano e di un giovane scalpellino svevo, Hans Lutz da Schussenried, che venne incaricato di costruire la torre. Gli scalpellini di Bolzano ne ebbero a male e cercarono di attirare in una trappola lo straniero. Ma quando la persona incaricata di tendere il tranello cadde e morì, ecco che i bolzanini ci videro lo zampino del diavolo. La torre campanaria venne finita, ma il progetto di costruirne una seconda venne accantonato.

Il riquadro del pulpito relativo ad Agostino ci presenta il santo nella sua dignità episcopale seduto allo scrittoio nel suo studio. In testa porta la mitra circondata dal nimbo dei santi, mentre intorno vola una colomba. Il volto del santo ha un aspetto arcigno, quasi drammaticamente contenuto nell'espressione dei propri sentimenti. E' accompagnato dall'aquila dell'evangelista Giovanni, mentre una serie di libri sono deposti sul suo tavolo di lavoro. Altri sono per terra. Sul tavolo si vede anche un calamaio. L'attenzione di Agostino è però rivolta all'indietro verso la figura di un piccolo bambino seduto per terra dietro la sua sedia. La sua presenza ricorda una leggenda medioevale che riguarda Agostino e la sua ricerca di comprendere il mistero della Trinità. Fra i due si sta sviluppando un dialogo, che, secondo la tradizione, riguarda il mistero della Trinità che Agostino sta indagando. Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità. L'episodio descritto in questa leggenda è abbastanza noto: Agostino, grande indagatore del mistero della Trinità, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.