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PITTORI: Albertinelli Mariotto

Madonna con Bambino in trono tra santi con Domenico e sant'Agostino

Madonna con Bambino in trono tra santi con san Domenico e sant'Agostino

 

 

ALBERTINELLI MARIOTTO

1500-1510

Chartres, Musée des Beaux-Arts

 

San Domenico e sant'Agostino

 

 

 

Questo notevole trittico a due ante richiudibili raffigura nella pala centrale la Madonna con Bambino in trono tra santa Lucia, sant'Apollonia e angeli. Nella lunetta è stato raffigurato Dio Padre benedicente. Nelle ante laterali si osservano altre sei brevi scene, fra cui riconosciamo da sinistra, procedendo verso l'alto, una Crocifissione di Cristo con san Girolamo, San Michele Arcangelo e un Angelo annunciante. A destra, dal basso verso l'alto, scopriamo San Domenico e sant'Agostino, San Luca Evangelista e Maria Vergine che riceve l'annuncia dell'angelo. L'opera di Mariotto Albertinelli è conservato a Chartres nel locale Musée des Beaux-Arts ed è stata realizzata nel primo decennio del Cinquecento. Essa mostra curiosi anacronismi trecenteschi. Agostino vi è stato raffigurato nella sua dignità di vescovo, di cui porta tutti gli attributi. Ritratto di fianco, il santo esprime un viso ancora giovanile.

Nato a Caleruega nel 1170, Domenico de Guzman studiò presso la cattedrale di Palencia, quindi entrò a far parte dei Canonici regolari del capitolo di Osma. Ordinato sacerdote si distinse per l'austerità della vita penitenziale e per lo studio assiduo. Incaricato di una delicata missione diplomatica nel nord Europa, si rese conto del grave pericolo degli albigesi e capì che doveva dedicarsi all'apostolato in difesa della fede cattolica. Dopo varie traversie riuscì a ottenere il permesso di raccogliere attorno a sè compagni e compagne fondando un Ordine religioso, cui diede la regola di S. Agostino.

 

 

Mariotto Albertinelli

Fiorentino di nascita (1474-1515) era figlio dell'orafo Biagio di Bindo Albertinelli. Secondo quanto racconta Vasari, non ancora ventenne lascia il laboratorio paterno per entrare nella bottega di Cosimo Rosselli, insieme con Piero di Cosimo e Baccio della Porta, poi frate e pittore noto col nome di fra Bartolomeo. Le sue prime opere comprendono l'Annunciazione del 1497 per il Duomo di Volterra e una Sacra Famiglia, che evidenziano influssi stilistici del Perugino, di Ridolfo Ghirlandaio e della pittura fiamminga per quanto riguarda la stesura dei paesaggi. Oltre al trittico della Vergine col Bambino di Chartres, gli viene attribuita anche la Vergine col Bambino e le sante Caterina d'Alessandria e Barbara del Museo Poldi Pezzoli di Milano. Quando Baccio si fa frate domenicano nel 1500, prendendo il nome di fra' Bartolomeo e lascia la bottega, Mariotto, al dire di Vasari, "per il compagno perduto, era quasi smarrito e fuor di se stesso", tanto che, se non avesse tanto malvisto il Savonarola, "avrebbe l'amore di Baccio operato talmente, che a forza nel convento medesimo col suo compagno si sarebbe incapucciato egli ancora".

La sua monumentale Visitazione del 1503 si richiama allo spirito di fra Bartolomeo ed è un importante contributo che porta all'arte fiorentina del primo Cinquecento. Vasari riferisce di un suo breve viaggio, nel luglio 1515, a Viterbo, dove nel convento di Santa Maria della Quercia avrebbe cominciato a lavorare ad una tavola. Ma l'Albertinelli non completò quella tavola che in realtà era stata iniziata da fra Bartolomeo della Porta, in quegli anni nel Convento della Quercia. Questa che doveva essere la pala dell'altare maggiore rappresentava l'Incoronazione di Maria ma fu lasciata incompiuta da entrambi.