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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Maestro materanoPITTORI: Maestro materano
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: particolare del volto
MAESTRO MATERANO
1591
Matera, chiesa di sant'Agostino
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Sopra il portale centrale della facciata, si trova una nicchia di sapore rinascimentale che contiene la statua di Sant'Agostino. Il santo vi è raffigurato nella sua dignità episcopale e porta in testa una voluminosa mitra. Nella mano sinistra regge un modello di chiesa, che prefigura quella a lui dedicata a Matera. Il volto del santo ha un aspetto di persona anziana con una folta barba che gli scende fin sul petto. Sotto il piviale si riconosce la presenza della tunica dei monaci che seguono la sua regola. Ai suoi fianchi si riconosce la tipica cintura di cuoio simbolo di fedeltà.
Ai due lati opposti del cornicione sovrastante sono posizionate le statue dei santi Paolo e Pietro. Tra la chiesa e il convento sorge il campanile in tufo. L'interno della chiesa si presenta a croce latina con un'unica navata. Gli altari laterali sono divisi da pilastri con semicolonne e capitelli. La pala del primo altare a sinistra raffigura una Crocifissione con la Maddalena, san Giovanni Battista e la Madonna. Il secondo altare è dedicato alla Madonna delle Grazie. Il terzo conserva una tela raffigurante san Nicola da Tolentino, San Vito, la Madonna col Bambino, Sant'Apollonia e Santa Caterina. Gli altari di destra sono in pietra scolpita e dipinta. La pala del primo raffigura alcuni santi come san Francesco da Paola, San Leonardo, San Giuseppe e sant'Anna. Sul secondo altare il dipinto ha per soggetto la Santa Trinità e altri santi. Il terzo altare espone una tela della Madonna delle Grazie con ai piedi Sant'Agostino. Il transetto, sormontato da una cupola, contiene una statua di San Vito, e una di sant'Agostino. Davanti al coro c'è l'altare maggiore in marmo intarsiato, dove è collocato un crocifisso ligneo del XVI secolo.
La chiesa di sant'Agostino venne eretta a Matera nel 1591 sui resti di una più antica chiesta rupestre, la chiesa ipogea risalente all'XI secolo e dedicato a San Guglielmo da Vicenza. Questa grotta addossata alla Gravina rappresenta il luogo dove si sarebbe rifugiato san Guglielmo in visita a Matera per incontrare il monaco benedettino san Giovanni da Matera all'inizio del XI secolo, prima di partire per la Terra Santa. La grotta divenne così nei decenni successivi meta di pellegrinaggio perchè ritenuta dagli abitanti luogo sacro, prima di essere riconosciuta a partire dal XII secolo come la Cripta di San Guglielmo.