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PITTORI: Raffaello da Montelupo

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

RAFFAELLO DA MONTELUPO

1525

Alcalà de Henares, Cattedrale-Magistrale dei Santi Giusto e Pastore

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La vecchia città universitaria di Alcalà de Henares, patria di Cervantes, offre una serie di opere del Rinascimento fra cui principalmente il monumento funerario del cardinale ]iménez de Cisneros con i quattro Dottori della Chiesa. Il monumento venne niziato a Carrara da Bartolomeo Ordonez, nativo di Burgos, che si servì dei progetti di Domenico Fancelli, morto nel 1519 a Saragoza. L'Ordonez morì a Carrara mentre stava svolgendo il suo lavoro nell'anno 1520. E' noto che il compimento della tomba del cardinal Cisneros fu affidato a Pietro de Aprile da Carona, ma già da parecchio tempo la critica ha riconosciuto che diverse altre mani hanno preso parte all'esecuzione dell'opera. I quattro Padri della Chiesa che stanno come guardiani al capo ed ai piedi della statua del defunto, sono il prodotto di due personalità che si differenziano nettamente l'una dall'altra. San Girolamo e sant'Agostino sono di una esecuzione accuratissima ed ha sempre destato ammirazione il modo naturalistico, eppure profondamente artistico, con cui sono rese le mani dalla fine venatura. L'indagine ha riconosciuto nel modellatore di queste figure Raffaello da Montelupo, che narra egli stesso come da giovane avesse preso parte alla realizzazione della tomba e avesse terminato alcuni rilievi e figure. Al di là del racconto di Montelupo qualche storico dell'arte ha preferito vedere l'azione di due artisti napoletani Giangiacomo e Girolamo Santa Croce, già maestri affermati a quell'epoca. Le altre due figure, sant'Ambrogio e san Gregorio, mostrano un carattere completamente differente da quello delle altre due statue: non solo la concezione è più patetica e tradisce un sentimento diverso, già quasi barocco, ma anche nei particolari le figure sono più piene. Probabilmente è più congruo ritenere limitata a queste due ultime figure l'attività dei due napoletani.

Sulla lastra della tomba il cardinale Cosneros fece incidere queste sue parole:

« Yo, Francisco, que hice edificar a las Musas un Colegio Mayor,

Yazco ahora en este exiguo sarcófago. Uní la púrpura al sayal, el casco al sombrero,

Fraile, Caudillo, Ministro, Cardenal, Junté sin merecerlo la corona a la cogulla

Cuando España me obedeció como a Rey. »

La cattedrale dei Santi Giusto e Pastore, che conserva la tomba del cardinal Cisneros, è il principale luogo di culto di Alcalá de Henares, in Spagna, sede vescovile dell'omonima diocesi. Nei dintorni della città romana di Complutum, nell'anno 304, due bambini di sette e nove anni di età furono uccisi perché non volevano rinnegare la loro fede cristiana. Nel 414, sul luogo dell'esecuzione, viene eretta una cappella per conservare i loro resti. Durante l'occupazione visigota, la chiesa diventò una cattedrale. Nel 1054 i musulmani conquistarono la città di Alcalá de Henares e distrussero la cattedrale che venne successivamente ricostruita dall'arcivescovo Alfonso Carrillo de Acuña.

 

 

Raffaello da Montelupo

Il suo vero nome era Raffaele Sinibaldi, nato a Montelupo Fiorentino nel 1505.

Figlio d'arte - suo padre Baccio Sinibaldi meglio conosciuto come Baccio da Montelupo era all'epoca un affermato scultore ed amico di Michelangelo Buonarroti - si formò alla bottega dell'orefice Michelangelo Brandini, padre di Baccio Bandinelli. Operò ancora giovane a Roma nella cerchia di Raffaello Sanzio, e poi, dopo il sacco di Roma, dal 1533 si trasferì a Loreto per lavorare con Jacopo Sansovino. Nel 1538 prende casa a Firenze ma nel 1543 ritornò nuovamente a Roma, dove Michelangelo aveva chiesto la sua collaborazione, commissionandogli varie opere, che lo resero famoso.

Tra queste troviamo alcune statue per il monumento a papa Giulio II per la Basilica di San Pietro in Vincoli a Roma, e la statua di San Damiano a Firenze per la sagrestia della Basilica di San Lorenzo. Altre sue opere romanesi trovano a Castel Sant'Angelo dove scolpì una statua per San Michele Arcangelo ed in Santa Maria sopra Minerva dove realizzò alcune statue per il sepolcro di papa Leone X. Raffaello collaborò anche con Antonio da Sangallo per il Santuario della Santa Casa di Loreto. Raffello cessò di vivere ad Orvieto dove era impegnato dall'anno 1552 come architetto e provveditore per la facciata del Duomo dove realizzò il rilievo dell'Adorazione dei Magi.