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PITTORI: Giovan Battista Moroni

Immacolata Concezione con i santi Gregorio Magno, Anselmo, Agostino e Girolamo: Particolare del volto di Agostino

Particolare del volto di Agostino

 

 

MORONI GIOVAN BATTISTA

1551-1552

Trento, chiesa S. Maria Maggiore

 

Immacolata Concezione con i santi Gregorio Magno, Anselmo, Agostino e Girolamo

 

 

 

Questa pala d'altare dipinta a olio su tela da Giovan Battista Moroni è databile al 1551-1552 ed è conservata nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a Trento.

L'opera raffigura la Madonna con Gesù Bambino assieme ai quattro dottori della Chiesa e San Giovanni Evangelista che stanno discutendo fra di loro. La struttura dell'opera non ha elementi architettonici ma si articola piuttosto su due livelli che corrispondono al piano celeste, dove si muove la Vergine e al piano terrestre dove sono presenti cinque santi. Questa impostazione risente del mutato clima spirituale che si respirava a Trento, dove aveva luogo il Concilio della Controriforma.

La Vergine, mentore della Sapienza, è stata posizionata in alto sulle nubi, circondata da cherubini e con alle spalle uno sfondo di luce. Nel registro inferiore trova spazio una disputa tra i Dottori della Chiesa Ambrogio, Agostino, Gerolamo e Gregorio Magno, con al centro la figura di  san Giovanni Evangelista, discepolo del Battista, che regge in mano il libro delle Sacre Scritture e mostra l'incipit dei Vangeli. Ambrogio, con lo sguardo rivolto alla Vergine, sta in piedi a sinistra e regge tra le mani un libro, il pastorale e il flagello. Dalla parte opposta c'è sant'Agostino, con un libro e il pastorale. Ha la testa reclinata verso il basso e indossa le vesti episcopali con piviale e mitra.

Gregorio Magno è riconoscibile per le vesti papali e porta in testa la tiara. E' seduto e tiene tra le mani la Bibbia, un cui passo viene indicato con l'indice da san Gerolamo, raffigurato da cardinale.

Lo stile artistico è decisamente arcaicizzante, pacato e allo stesso tempo solenne con lo scopo di sottolineare il contenuto dottrinale. La composizione è enfatizzata dal disegno preciso e dai colori brillanti. Moroni ha accentuato la carica devozionale e la emotività che può suscitare l'immagine. La tela riprende la struttura di due opere di Moretto, suo maestro: le figure dei dottori replicano un suo dipinto di analogo soggetto del 1540-1545 oggi conservato allo Städelsches Kunstinstitut di Francoforte sul Meno. Lo schema è mediato dunque dal Moretto: Moroni inserisce tuttavia la figura di San Giovanni Evangelista.

Il tema della tela fu voluto probabilmente dalla committenza, cioè dalla Società dei Legali o dei Dottori, o "Almo Collegio", il cui protettore era sant'Ambrogio. Il soggetto va comunque collegato al dibattito teologico che si stava sviluppando a Trento negli anni del Concilio, dove le azioni dei padri della Chiesa sembrano ribadire la predominanza dell'interpretazione delle Sacre Scritture da parte della Chiesa cattolica rispetto ai Protestanti. La pala è collocata all'interno della seconda cappella a destra dell'unica navata, tuttavia in origine era posta nella terza cappella a destra. Fu spostata probabilmente nel 1833 quando, su disegno dell'architetto trentino Giovanni Pietro Dal Bosco, fu eretto l'altare dove ora si trova.

Oltre a questa pala a Trento sono conservate altre opere di Moroni: la prima illustra santa Chiara (Museo Diocesano Tridentino) e la seconda una Annunciazione (Castello del Buonconsiglio), entrambe datate 1548.