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PITTORI: Giovan Battista Naldini

Agostino e la Madonna della Cintura di Battista Naldini nella chiesa di sant'Agostino a Prato

Agostino e la Madonna della Cintura

 

 

GIOVANNI BATTISTA NALDINI

1591

Prato, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino e la Madonna della Cintura

 

 

 

 

Commissionata dalla "Compagnia della cintura" al pittore Giovan Battista Naldini che la eseguì verso il 1591 con l'aiuto di allievi, la pala con la Madonna della Consolazione che appare fra Sant'Agostino e Santa Chiara si trova nella chiesa di sant'Agostino a Prato. La Vergine dona i cintoli, simbolo della compagnia, ad Agostino e Chiara che li offrono a una umanità fatta di potenti e di gente comune. E se l'eleganza e i contrappunti di tipo manierista sono ancora evidenti nella donna col bambino e nel giovane col mantello, la pittura compatta, i toni smorzati dall'ombra grigia del fondo e la didascalica struttura compositiva rivelano già gli intenti controriformisti del Naldini, ritratto nell'uomo col turbante.

 

Giovanni Battista Naldini (1537-1591) fu un pittore del tardo Manierismo a Firenze. Il suo primo apprendistato (1549-57) avvenne nello studio di Jacopo Pontormo. Si trasferì a Roma dopo il 1560 e incominciò a lavorare per Giorgio Vasari nel 1562. Dipinge quindi una tela manierista per la Studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio: l'Allegoria dei Sogni e la raccolta di Ambra grigia. Gli vengono commissionate alcune pale d'altare di Santa Maria Novella e Santa Croce e dipinge la pala d'altare della Chiamata di San Matteo per la Cappella Salviati a San Marco a Firenze, dove ha lavorato accanto a Francesco Morandini. Lo stile di Naldini risente della lezione pittorica di Andrea del Sarto.

 

L'episodio riprende le parole di Isaia Et erit Iustitia cingolum lomborum eius et Fides cingolum renum eius, che formano il riferimento teologico del culto della cintura, soprattutto in ambito agostiniano. Il culto mariano ha origini piuttosto antiche: già sant'Ambrogio nel IV sec. promosse un grande sviluppo della marianologia soprattutto in relazione alla Verginità della Madonna. L'eredità teologica mariana ambrosiana fu raccolta da Agostino e dai movimenti religiosi che a lui si ispirarono nei secoli successivi. Il culto mariano costituì un elemento unificante e di resistenza per occidentali e bizantini durante le fasi di espansione araba.

Sarà nel corso del VII secolo che i Franchi assumeranno su di sé questa missione riportandola ad esperienze puramente occidentali, grazie all'aiuto dei missionari delle isole britanniche e dell'Irlanda. Nei secoli precedenti era stato l'accordo tra Longobardi e Roma e diffonderne il culto in ogni città. Dal V secolo la Chiesa di Costantinopoli influì notevolmente sul culto mariano in Lombardia, soprattutto attraverso i monaci che hanno lasciato numerose testimonianze. All'epoca di san Carlo, dal 1560 al 1584, furono promosse nelle diverse parrocchie le istituzioni delle Confraternite del SS. Sacramento in collegamento a quelle già esistenti di ispirazione mariana.

Fra queste era particolarmente attiva la Confraternita della Madonna della Cintura o Confraternitas Cinturatorum. Proprio per l'influsso degli agostiniani, largamente presenti nel XVI secolo a Milano, tale confraternita prese il nome di Arciconfraternita dei Cinturati di S. Agostino e santa Monica sotto l'invocazione di Nostra Signora della Consolazione, ricordando così nella denominazione il fondatore del culto e sua madre. La prima grande festa in onore della Madonna della Cintura si tenne la prima domenica d'Avvento del 1575 in Roma con la partecipazione del papa, di cardinali e di una numerosa popolazione. Per secoli si continuò a celebrare questa festa la prima domenica di Avvento.

Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel 1700 è nota l'esistenza di confraternite della Madonna della Cintura in tutta Italia, in altre nazioni, nonché a Tagaste.