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PITTORI: Scavezzabracci da Cremona

Sant'Agostino benedicente

Sant'Agostino benedicente

 

 

SCAVEZZABRACCI DA CREMONA

1500-1530

Nembro, chiesa di san Nicola

 

Sant'Agostino benedicente

 

 

 

L'affresco restaurato che ci mostra sant'Agostino benedicente si trova nella chiesa di san Nicola a Nembro, al di sopra delle due porte che si trovano nella parete sinistra del Coro.

Il santo è seduto su uno scranno ed indossa l'abito episcopale: nella mano sinistra impugna il bastone pastorale, mentre in testa posta la mitra. Sotto il piviale si nota decisamente la presenza del saio dei monaci agostiniani dal colore nero che risalta con estrema chiarezza.

Anche in questo caso, in un ambito conventuale agostiniano, la figura di Agostino è stata ricondotta alle esigenze storiche dell'ordine che vuole riaffermare la sua stretta dipendenza dal santo quale suo fondatore, nonostante siano passati otto secoli dalle prime esperienze monastiche in terra d'Africa.

Il viso del santo esprime una forte capacità emotiva grazie al suo sguardo profondo e alla presenza di una folta barba bianca che richiama inevitabilmente la saggezza della vecchiaia. La figura del santo è stata inserita all'interno di una semplice architettura scenografica che riesce comunque ad amplificare la presenza gigantesca del santo.

L'autore dell'affresco dalla letteratura locale (Storia della parrocchia di Nembro di Giovanni Bergamelli, Bergamo 1992, pp.707) viene riconosciuto in un certo Scavezzabracci di Cremona.

La chiesa di san Nicola, che risale al XV secolo, fu aperta al culto e dedicata a san Donato Nuovo nel 1494. Successivamente, come si legge sull'architrave del portale d'ingresso, nel 1509 venne consacrata e ridedicata a san Nicola da Tolentino. La chiesa fu edificata a fianco di un complesso conventuale fondato nel 1472 da frati agostiniani, che verrà soppresso nel 1772 per ordine della Repubblica di Venezia ed acquistato da privati. Nel 1844 divenne proprietà del Pio Luogo Elemosiniere (poi Ente Comunale di Assistenza) per essere trasformato in casa di riposo per anziani.

La navata ha conservato il suo aspetto originario. Il presbiterio invece è stato modificato nel Seicento: l'altare maggiore, in marmi policromi, venne inserito in un grande arco a tutto sesto e le due cappelle laterali furono ridotte in profondità. Vennero aggiunte decorazioni in stucco, medaglioni ad affresco, cornici in gesso per le tele di gusto barocco. Le cappelle e gli altari furono abbelliti con opere di artisti bergamaschi attivi dalla fine del Quattrocento a tutto il Seicento.