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PITTORI: Jacob Cornelisz van Oostsanen

Sant'Agostino cardioforo, particolare del trittico  Teylingen

Sant'Agostino cardioforo, particolare del trittico Teylingen

 

 

JACOB CORNELISZ VAN OOSTSANEN

1518

Berlino, Staatliche Museen Gemäldegalerie

 

Sant'Agostino presenta alla Vergine il devoto Augustijn van Teylingen

 

 

 

Questa antina del trittico Teylingen raffigura sant'Agostino in atto di presentare un devoto fedele alla Vergine con il Bambino. Il devoto inginocchiato in preghiera con fra le mani un libricino di preghiere aperto è il borghese Augustijn van Teylingen, che deve aver scelto sant'Agostino proprio in virtù del nome che portava.

Il trittico presenta nella scena centrale la Vergine con il bambino e angeli musicanti, mentre nell'anta di destra viene presentata la moglie del devoto, una certa Josina van Egmond van der Nijenburg.

Agostino è raffigurato come vescovo con una ricca ed elegante mitra in testa. Ricchissimo e ben lavorato è anche il piviale che indossa. Il bastone pastorale presenta una raffinata lavorazione con ricami in metallo. Il volto del santo, attento e volitivo, ha un aspetto e lineamenti tipicamente nordici. La mani sono ingentilite dalla presenza di guanti. Con la mano sinistra regge un cuore trafitto da una freccia. E' questo un simbolo iconografico abbastanza comune nelle raffigurazioni di Agostino. Alle sue spalle si sviluppa un panorama profondo che da un bosco che precede un prato si sviluppa fino ad un orizzonte con montagne e un limpido cielo azzurro.

Con la mano destra Agostino regge il bastone pastorale e nello stesso tempo tocca la testa del devoto inginocchiato in preghiera che ha il medesimo sguardo perso in una dimensione eterea estranea al contesto della scenografia.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

 

Jacob Cornelisz van Oostsanen

Nasce a Oostzaan nel 1470 circa, ma si conosce poco della sua vita, se non quanto ricordato dalle notizie biografiche di Karel van Mander, o dagli archivi di Amsterdam e della Abbazia di Egmond, il monastero benedettino che gli commissionò diverse opere. Il suo nome attesta che era da Oostzaan, un paese dell'Olanda settentrionale, a nord di Amsterdam. La sua famiglia aveva possedimenti terrieri in quella zona. I membri della sua famiglia erano tutti pittori. Cornelis Buys I, noto anche come Maestro di Alkmaar era suo fratello, così come Cornelis Buys II. I suoi figli Cornelis Jacobz e Dirk Jacobsz divennero a loro volta pittori ritrattisti, al pari dei nipoti Cornelis Anthonisz e Jacob Dirksz.

Le sue prime commissioni conosciute si riferiscono a quando aveva almeno 35 anni. Si presume che abbia lavorato prima in un laboratorio di pittori, probabilmente as Haarlem. Nel 1500 acquista una casa ad Amsterdam in Kalverstraat. Vent'anni dopo acquistò la casa vicina. Sua moglie è definita vedova per la prima volta nel 1533, mentre gli ultimi pagamenti che gli vennero assegnati dall'abbazia di Egmond risalgono al periodo 1526-1528.

Jacob Cornelisz sentì molto l'influenza del pittore Haarlem Geertgen tot Sint Jans, di cui riprende i colori e le tecniche. In seguito fu influenzato da Albrecht Dürer.

Durante la sua carriera artistica cambiò varie volte lo stile pittura. All'inizio fu interprete del tardo gotico, poi si indirizzò verso una particolare pittura i cui dettagli erano semplici, le proporzioni allungate e un colpo più vago di vernice. Ha dipinto prevalentemente temi sacri seguendo l'iconografia tradizionale sia in vecchie e che in nuove combinazioni. Alcune delle sue opere furono utilizzate da umanisti biblici e dall'oligrafia di Amsterdam, nel tentativo di difendere l'ortodossia cattolica contro le affermazioni dei primi Riformatori. Nel suo laboratorio, gli assistenti lo hanno aiutato a progettare illustrazioni di libri, sculture di legno e vetrate. Muore ad Amsterdam nel 1533.