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PITTORI: Valentijn van Orley

Particolare di sant'Agostino

Particolare di sant'Agostino

 

 

VALENTIJN VAN ORLEY

1512

Washington, National Gallery of Art

 

I quattro Padri latini della Chiesa

 

 

 

In basso a destra, su una specie di tavoletta, si legge una data, il 1512, e un luogo, Roma, che lasciano intendere che l'opera venne realizzata a Roma o per Roma nel 1512. Realizzato a penna su pergamena con inchiostro bruno con traccia in matita nera, il disegno è stato realizzato nella bottega di Valentijn van Orley e raffigura in modo ieratico i quattro Padri latini della Chiesa occidentale.

L'opera è di piccolo formato, misura in effetti 16 x 21,6 cm, ed è conservata alla National Gallery of Art di Washington dove è pervenuta come donazione di Andrea Woodner. In un ambiente etereo con alle spalle una ampia e semplice cattedra siedono i quattro Dottori della Chiesa l'uno di fronte all'altro. A destra siede il vescovo Ambrogio nei suoi paramenti episcopali con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano sinistra.

Alla sua destra siede san Gerolamo con in testa il cappello cardinalizio e nella mano destra un libro, quasi sicuramente la Bibbia di cui è stato traduttore in lingua latina. Ai suoi piedi è accovacciato un leone, l'animale che lo accompagna nella sua iconografia e che gli faceva compagnia in Palestina.

Al suo fianco siede papa Gregorio Magno che porta in testa la tiara del Pontefice e on la mano sinistra regge il pastorale con la croce papale. A sinistra è seduto Agostino riconoscibile perchè regge con la mano sinistra un cuore. Con la mano sinistra impugna un esile e lungo bastone pastorale. Il santo indossa i suoi paramenti episcopali con la mitra in testa circondata dal nimbo dei santi. Il suo volto è tratteggiato nei suoi lineamenti principali e ci restituisce una persona ancora giovanile nell'aspetto.

 

 

Valentijn van Orley

Nacque nel 1466 figlio illegittimo di Jan van Orley, un nobile di origini lussemburghesi e di Margriet Happaert di Bruxelles. Nel 1490 sposò Margriet van Pynbroeck e dopo la morte della moglie nel 1501, si risposò l'anno seguente con Barbara van Cappenbergh. Da questi matrimoni nacquero sei figli, tra cui i pittori Everaart, Bernard, Filippo e Gomar. Van Orley verso il 1502 divenne membro della Confraternita della Madonna dei Sette Dolori, che contava tra gli aderenti numerosi artisti. Nel 1512 si è registrato come libero maestro della Gilda di San Luca di Anversa e assunse diversi allievi.

Con la famiglia si trasferì a Schelda, ma probabilmente tornò a Bruxelles dopo il 1517. Nel maggio del 1527 fu arrestato con l'accusa di eresia, poichè faceva parte di un gruppo di persone, tra cui artisti di spicco, che avevano seguito durante la Pasqua i sermoni clandestini del pastore luterano Claes van der Elst. L'inquisitore Nicolas Coppin dimostrò che Van Orley possedeva libri proibiti. Poiché non persistette nel suo atteggiamento eretico se la cavò con una punizione spirituale imposta dal consiglio dell'Inquisizione e un multa di 20 fiorini carolus da parte del Consiglio di Brabante. Dopo queste vicende visse ancora per altri cinque anni.

Non si conoscono sue opere attribuite con certezza. Si presume che abbia dipinto i sei pannelli della pala di Saluzzo, perché in due punti è firmata ORLEI. A un'altra pala d'altare, conservata a Bruxelles, lavorò con l'intagliatore Jan Borreman raffigurando scene della vita di San Giuseppe. A Van Orley probabilmente sono attribuibili anche cartoni per arazzi e vetrate colorate realizzati a Bruxelles. A lui sono associati numerosi disegni del Rijksmuseum, noti come Pseudo-Ortkens.