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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Giovan Battista Benvenuti detto l'OrtolanoPITTORI: Giovan Battista Benvenuti detto l'Ortolano
Agostino e santi ai piedi della Croce
GIOVAN BATTISTA BENVENUTI detto l'ORTOLANO
1488-1527 ca.
Milano, Pinacoteca di Brera
Agostino e santi ai piedi della Croce
Il quadro è noto non solo come Crocifissione ma anche come Confessione, della fede in Cristo. Agostino è raffigurato a destra con una lunga barba mentre sta leggendo in piedi un libro. E' vestito da vescovo e sembra quasi disinteressato alla scena che si svolge di fronte. Ha la testa calva ed ha il nimbo dei santi. Di fianco a lui sta san Giovanni mentre intorno alla croce gemono in piedi la Madonna e il Battista. E' una scena madre della iconografia agostiniana medioevale che verrà a lungo usata come stemma dell'Ordine.
La tela di grandi dimensioni è opera della maturità di questo artista ed è conservata alla Accademia di Brera a Milano. Benvenuti esprime un'arte, nel cinquecento, che rispetto alle bizzarrie e complicazioni nordiche, aspira a una semplificazione dagli esiti spesso molto alti come nel Compianto (1505) di grande rigore formale e di sontuoso colore, con una riflessione su Giovanni Bellini.
Particolare del viso di Agostino
Consapevole della centralità della croce nel disegno salvifico di Dio sull'umanità e della straordinaria molteplicità di rimandi ad essa nell'Antico e nel Nuovo Testamento, Agostino si impegna nella sua interpretazione e meditazione lungo tutto l'arco della vita come confermano i numerosi riferimenti alla croce di Cristo, disseminati in tutta l'ampia produzione dell'Ipponate. Ciò che Agostino intende evidenziare è che la scelta di Gesù di portare la croce sulla quale verrà messo a morte è una lucida indicazione su cosa debba significare la vita cristiana. I credenti sono esortati in tal modo a seguire l'esempio del Maestro.
«La croce tiene insieme lo scandalo e la salvezza, la fine e l'inizio, perché in essa si compie qualcosa di assolutamente e radicalmente nuovo: sul legno, Cristo ci istruisce sul significato della nostra vita presente e futura, perché è con la sua morte che Egli ha vinto per noi la morte».
Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto.
AGOSTINO, Confessioni, 9, 2, 3
PSEUDO AGOSTINO, Planctus Mariae edito a Parigi 1842
Scrive Agostino commentando l'episodio della Crocifissione e della presenza di Maria accanto a Suo Figlio: "Allora, sotto la croce la riconobbe, lui che da sempre l'aveva conosciuta. E prima che fosse nato da lei, aveva conosciuto la madre nella predestinazione. Prima che, come Dio, egli creasse colei dalla quale doveva essere creato come uomo, conosceva la madre."
Giovan Battista Benvenuti detto l'Ortolano
Nativo di Ferrara, l'Ortolano e' uno degli artisti che improntano di sè la grandissima stagione della pittura cinquecentesca in questa città. A Ferrara Giovan Battista Benvenuti detto l'Ortolano subisce gli influssi degli accesi cromatismi dossiani, ma sopra un disegno carico di formalismo che si presenta arcaizzante. La sua attività appare sempre caratterizzata da un convinto e sincero naturalismo. Questa propensione di fondo detta i modi del suo iniziale accostamento alla cultura del Costa e del Francia e poi a quella veneziana di Giorgione, fino all'adesione finale al classicismo raffaellesco. I risultati più alti si rivelano nelle grandi pale licenziate tra la fine del secondo e gli inizi del terzo decennio come San Sebastiano tra i Santi Rocco e Demetrio, (Londra, National Gallery), dove si esplica un classicismo semplice e naturale, "insomma un classicismo strumentato alla popolare" come sosteneva Longhi.