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PITTORI: Maestro di Palencia

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI PALENCIA

1500-1520

Palencia, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua di sant'Agostino si trova in una nicchia della facciata della chiesa del convento delle Monache Canonichesse agostiniane di Palencia.

Il santo è raffigurato nelle sue vesti episcopali con nella mano destra il bastone pastorale e nella sinistra una chiesa.

Il santo si erge fieramente con uno sguardo attento e severo. Una foltissima barba gli copre il volto e scende fin sul petto con una disposizione quasi architettonica.

 

Questo monastero di sant'Agostino nella città di Palencia, origina da una fondazione di Don Martín Pérez de Zamora, Priore del Monastero di Santa Maria de Valladolid, in Hornillos de Cerrato nell'anno 1326. Questo paese aveva una lunga storia piena di storie interessanti di cavalleria. Abitata fin dall'epoca dei romani fu riconquistato da Alfonso III, ampliata e fortificata durante la riconquista cristiana. La sua prima badessa fu Doña Juliana Martínez che, come la sua giovane comunità, adottò la regola del grande sant'Agostino e curò in particolare la devozione per la Madonna di Belvis.

Il convento godette sin dal suo sorgere del favore e della protezione spirituale del Vescovo della Diocesi Don Juan de Saavedra e dell'aiuto economico di Doña María Juana.

 

Per quanto non sia nota la data esatta della costruzione di questo complesso conosciuto in città come convento della Congregazione dei Canonici agostiniani, tuttavia ci sono documenti che attestano la loro presenza a Palencia già alla fine del Cinquecento. Il primitivo il convento e la chiesa però non si sono conservati fino ai nostri giorni, poichè alla fine del XVI secolo si decise di ricostruire la chiesa e il convento, per cui alcune case vicine vennero acquisite con lo scopo di estendere l'area degli edificati. Poco resta nei nuovi edifici della fondazione originale, sia perchè questo convento ha subito saccheggi durante l'occupazione francese sia perchè venne soppresso dal decreto ministeriale del 1868 e destinato all'acquartieramento delle truppe.

La facciata del convento architettonicamente è in netto contrasto con la chiesa, sia per l'altezza che per i materiali utilizzati e lo stile della decorazione. La facciata è realizzata in pietra e formata da un arco fiancheggiato da colonne adiacenti con capitelli su cui poggia un architrave. In questa struttura domina ancora un linguaggio rinascimentale, che viene miscelato con il gusto barocco utilizzando un mattone chiaro. La ristrutturazione della facciata del primo Novecento da parte dell'architetto Jerónimo Arroyo ha portato un nuovo aspetto secondo il gusto neoplateresco del tempo. Nulla resta del complesso del monastero originario, perché la congregazione ha definitivamente abbandonato il convento nel 1984.